greenland paddle - monoblocco - andrea

Le costruzioni di pagaie a 360°

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leonardokayak
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by leonardokayak »

Da quanto si vede dalle immagini a mio parere non c'è da poter assottigliare. Le pale anche alle estremità devono conservare un certo spessore ed anche la loro bombatura che ne evita il serpeggiamento nella passata in acqua. Sicuramente meglio avere una pagaia con qualche etto in più che una pagaia che lavora male. Comunque molto bella e poi in monoblocco ha un suo fascino.
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trinakria
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by trinakria »

:roll: Forse un po il manico potresti assottigliarlo........ma come dice Leonardo ..non andare oltre..;-)) Poi anche Aco scrive una cosa giustissima, intanto vai in acqua e provala,poi si vedrà, ovviamente se intendi lasciarla ad olio ..in caso contrario diventa problematico. Sappi comunque che la pagaia trattata ad olio ha bisogno di molta più manutenzione di una pagaia trattata a poliuretanica o altro....sciacqua bene dopo averla usata ed evita di lasciarla troppo al sole o alle fonti di calore....se vuoi un modesto parere da un modesto costruttore....per me è moooooolto bella e ti faccio i miei più sinceri complimenti.. :wink:
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by leonardokayak »

Il manico dipende dalle dimensioni della propria mano. Un manico troppo sottile per una mano grande obbliga ad una presa più forzata che alla lunga può indolenzire le dita. Meglio lasciarlo così, semmai si è sempre in tempo per assottigliarlo poi.
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by Aco »

per me c'e' da mangiare, d'accordo se lavori di fianco al nervo la cosa puo' essere delicata ma se si va sul piatto si rimane piuttosto sicuri, specialmente verso la radice della pala, verso la punta, dove il nervo sparisce nella pala la bombatura aiuta, li piu' si va sul piatto o peggio ancora scavando ai fianchi del nervo piu' si rischia il serpeggiamento perche' la pala e' piu' larga, assicurandosi che il nervo sia simmetrico e ben centrato la cosa e' evitata ed eventuali serpeggiamenti si possono correggere cambiando il contorno della punta.
Cmq per la prima un lavoro del genere non e' proprio essenziale, la cosa che va fatta e' sfinare il tutto se la si e' lasciata un poco cicciottella, per esempio questa dovrebbe farti capire cosa intendo:
Image
se ti fai le sagome in cartone capisci di quanto mangiare... lasciarla cachiotta un poco dappertutto non migliora la pagaiata, anzi, la fa diventare un murale che non scarica quasi niente spinta e che fa rumore in entrata ed uscita.

Quoto leonardo per quanto riguarda il manico, quello lascialo cosi', in tante delle commerciali si finisce per mettere un giro di nastro soffice per aumentare il diametro del manico perche' fatte per una mano media (se no le ragazze sarebbero tagliate fuori).
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by and »

suggerimenti preziosi...
il disegno postato da aco l'ho guardato tante e tante volte insieme ad altri, poi ho scelto di seguire le indicazioni dell'artcolo citato nel primo post, lì avevo delle quote che ho cercato di seguire al meglio visto che non ho usato elettricità se non per la lampada del garage.
la sezione romboidale era molto più evidente prima, quando non avevo ancora carteggiato (ho sbagliato ad arrotondare lo spigolo?) ora che ho passato la pagaia con la cartavetro per togliere le imprecisioni dei miei colpi di pialla e di scalpello, tutti gli spigoli sono spariti, pur rimanendo l'inclinazione delle facce della sezione romboidale.

allego altre foto che forse mi possono servire a raccogliere altri vostri pareri utilissimi.
101_0057.JPG
101_0058.JPG
101_0059.JPG
visto ciò che mi avete detto e indicato il rischio che in h2o la pala serpeggi io lascio tutto così, tratto con olio e appena riesco la meto in acqua e poi valuto le eventuali possibilità di alleggerimento.

@aco: grazie per le dritte sull'oliatura, ma con cosa diluisco l'olio di lino cotto? posso usare per le prime mani quello crudo che da quanto letto penetra maggiormente tra le fibre e poi successivamente usare quello cotto?
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by trinakria »

:wink: dalle immagini...si vede bene la parte d'impugnatura.....NON TOCCARE PIU' IL MANICO ....già è strettino così ...il pollice e l'indice si dovrabbero toccare sulla punta... :wink: Ribadisco provala così poi si vedrà....per l'olio ..puoi cercare l'olio di tung ..casomai puoi diluire quello di lino con trementina.. :wink:
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by Aco »

Ok come detto per gli spessori e' normale che le prime abbiano contorni ecc piu' spessi del normale, dove mostri il righello e' parecchio piu' in giu' di dove raddrizzi, nella foto di trinakria, dove lui tiene la mano li' e' dove puoi formare un vero e proprio spigolo al centro del nervo, io i bordi li tengo dai 4 ai 6 mm prima di arrotondarli, lo stesso in punta, tanti lasciano la punta un poco tozza, che fa "flop" ad ogni entrata in acqua, anche li in punta rastremi con una forma a saponetta, se serpeggia un poco (flutter se cerchi in inglese) arrotonda il contorno della punta se e' piatto o portalo sempre piu' ad ogiva, in certi casi si forma un vero e proprio "becco" che contrasta il movimento laterale. La causa dei serpeggiamenti e' una pala asimmetrica piu' verso la punta dove c'e' piu' superficie e piu' leva, sia sulla faccia che spinge (power face) che la faccia posteriore, anche un bordo con spessori e curvature parecchio diverse porta quella tendenza. Una sagoma in negativo aiuta parecchio a controllare che la curva sia regolare specialmente se lavori con legni con vena pronunciata che inganna un po l'occhio se non sei abituato... ti metto uno schizzo delle sagome (non sono in scala 1:1, e' solo per farti capire come sono fatte), le linee sono misurate dal segno centrale verso i fianchi per la sagoma curva le puoi fare incollando carta millimetrata o a caso, l'importante e' che la parte dx della sagoma corrisponda alla meta' sx, per quella a V corrispondono a spessori del bordo, sono per riferimento quindi ovviamente non combaciano dappertutto lungo la pala e quello che fai e' controllare che le luci siano uguali per entrambi i lati della faccia. Poi piu' ne costruisci e piu' fino vai ma ne devi vedere per rendertene conto, foto mostrano quello che mostrano, quando le hai in mano e' diverso, per ora lasciala tanto probabilmente le ritoccherai cmq.
Non usare olio crudo, quello non si asciuga, per diluire usa trementina, acquaragia, diluente per roba ad olio, robe del genere tutti i colorifici ne hanno... alcuni lo scaldano ma diluire e' meglio per conto mio. Come al solito: occhio agli stracci che usi, non li apallottolare e non buttarli nell'immondizia perche' possono prendere fuoco da soli, se hai un secchio o qualcosa di metallo stendili li dentro e lascialo all'aperto, meno rischio... Per i pennelli puoi usare il diluente, solvente, oppure altro olio crudo, roba anche da cucina che costa poco, che e' piu' facile da togliere poi con acqua e sapone dell'olio cotto. (pulisci bene la bocca del barattolo dell'olio cotto che col tempo se e' sporco il tappo si incolla e ti ci vuole la pinza per aprirlo :wink:)
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by Aco »

dai un occhio a queste, non ho trovato altre foto soddisfacenti di dettagli di originali per il momento, spero di ricordarmi se capitero' al museo.... mostrano bene quello che si puo' togliere di fianco al nervo (fallo quando ci hai preso un poco la mano)
questo sito ha foto interessanti:
http://www.windslicer.co.uk/gallery.html


Questra mostra gli spessori, puoi andare anche un poco piu' sotto a quelli se vuoi, dipende da che legno usi, il nervo e' quello che controlla la flessione.
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in questa la punta per me e' ancora un poco troppo tozza e potrebbe essere rastremata, e' anche un poco squadrata come contorno, se serpeggiasse la sostituzione del puntale con uno di sagoma tonda aiuta, cmq vedi lo spessore ai bordi
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le spalle, anche in questa potrebbe essere rifilato tutto, il limite li dipende dal comfort visto che e' dove la impugnerai, non la vuoi affilata cosi' tanto da dar fastidio, quindi e' soggettivo:
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in questa lo spigolo del nervo e' piu' evidente
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Non e' che togli un chilo facendo queste cose, quindi non e' molto importante, specialmente con la tua prima che e' piu' un esperimento per vedere in che direzione muoverti che altro, e la tua e' in abete quindi... e' solo per spiegare cosa intendo e la cosa diventa un poco piu' interessante se usi legni duri. Non vale solo per una greenland, sono cose comuni un poco a tutte le pagaie, pure quelle da canoa

un'aleutina, non c'e'ntra molto ma mi piaceva la foto :)
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by and »

capperi, grazie, quante informazioni e dettagli dei quali io non ero a conoscenza.

ad esempio le punte non le ho portare a "saponetta" poichè temevo che si indebolissero e poichè non ho intenzione di resinare, le ho lasciate un po' squadrate, poi l'abete è quello che è. nei prossimi giorni mi preparo delle dime come consigliato, faccio alcune verifiche di simmetria e aggiusto dove c'è da aggiustare, poi provo, è un semplice esperimento e al contempo un esercizio per per rilassarsi/sfogarsi.
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by Aco »

esattamente perche' stai sperimentando non vale la pena di diventar matti, un po di carne per le modifiche e' ok, basta che ne tieni conto quando la "giudichi", le punte potresti trovarti ad accorciarle come tutti ti dicevano all'inizio quindi non impazzire. Se usi olio laminarle poi non riesce benissimo e ti troverai cmq a tagliare e mettere un puntale nuovo, lo metti di legno duro ed e' fatto. Un altro modo al posto della laminazione sarebbe quello di formare un cordino con del filamento di fibra di vetro, oppure uno usa un cordino qualsiasi di canapa o nylon, e ricavare un incavo al bordo che segue il contorno solo della punta o anche tutta la pala, il cordino e' imbevuto di resina, e siede incollato nell'incavo che, avendo eliminato un mezzo cm e' bello pulito senza olio. Una carteggiatina elimina i pelucchi, puo' essere di qualsiasi colore o imitare il bordo di osso di alcune originali.
Ci sono pure pagaie fatte completamente di cedro, e ci vuole poco a rovinarle, ma se uno sa che non le maltratta non e' un problema. Anche per le canoe tradizionalmente ci sono ancora gruppi di indiani che hanno sempre usato legni tenerissimi, scolpiscono la pagaia senza troppe pretese, la abusano senza preoccuparsi e poi ne fanno una nuova sul posto... e le pagaie da canoa di batoste ne prendono parecchie a meno che non siano ottertails da usare in acque profonde dove non sbattono su niente (una dotazione completa ha pagaie da lago e pagaie da fiume)...
Per ora fatti un idea di tutte le possibilita' e non considerare questa come finita almeno finche' non la hai provata in acqua e possibilmente confrontata con altre (se negozi che ne vendono ti permettono di provarne una oppure gliela puoi ritornare se non soddisfatto approfittane... trattale benissimo non fargli neanche un graffio cosi' rimani con la coscienza pulita)
Riguardo al peso ed alla sua distribuzione idealmente uno preferisce che aggiunte pesanti siano in punta per recuperare un pelino di inerzia piuttosto che avere il peso verso il manico dove vantaggi ne da di meno (questo ovviamente a parita' di peso totale e resistenza e condizioni tipo "meglio un manico vuoto od una pala vuota?" se uno la facesse in composito o se uno vuole aggiungere la ferramenta per farne una divisibile), ovviamente la pagaia e' doppia quindi le due punte si bilanciano a vicenda, se fosse una pagaia da canoa lavoreresti sull'impugnatura per bilanciare la palacon fulcro alla radice.
Per questo inserti di legno duro non vengono considerati un problema riguardo al peso
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by Aco »

Ps: se si va troppo sotto col nervo e ci si accorge che la pala flette troppo la cura e' laminare un nastro di vetroresina lungo tutto il nervo della powerface (lavora in tensione) o aggiungere una striscia di legno al nervo della faccia posteriore (lavora in compressione) oppure si cerca di ridurre il carico sulla pala (specialmente alle punte se il manico e' ok e la flessione e' solo della pala) riducendo la superficie o rastremandola in modo che spinga meno.
Raramente problemi non sono rimediabili in un modo od un altro quindi non farti troppe pare.
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by and »

ho portato le estremità a saponetta, non ho foto ma poi provvedo, ho controllato la simmetria con dima suggerita da aco.

ho alcune domande: l'olio di lino cotto lo diluisco in rapporto 1:1, così ho letto su altro sito dedicato al restauro dei mobili, è corretto?
tra una mano e l'altra ad asciugatura avvenuta bisogna carteggiare?
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by Aco »

1:1 all'inizio poi puoi ridurre fino al puro, non occorre carteggiare non e' come la vernice, ne metti una mano poi devi passare uno straccio per togliere l'eccesso e lasci asciugare, poi altra mano ecc, all'inizio ti da un poco l'impressione di fare lavoro inutile dando una mano di roba per poi toglierla prima che asciughi, ma non ti preoccupare, vuoi che penetri e si va con appena un velo ogni volta massaggiandolo nei pori, se ne spennelli un malloppo e lo lasci li come se fosse vernice ti ci vuole un secolo prima di poterla usare (e non protegge un fico secco)
E' proprio per il modo in cui l'olio si comporta che si ha la comodita' di coprire graffi o modifiche semplicemente con una passata nuova senza dover ricarteggiare tutto. Se facessi cosi' con le vernici ti rimarrebbe la macchia
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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

Post by wylin »

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Re: greenland paddle - monoblocco - andrea

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