Luisella e il suo skin , Ammassalik

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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

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Giorno 5
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

Post by heimiti »

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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

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Giorno 8
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

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Giorno 9
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

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Giorno 10
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

Post by heimiti »

Giorno 11 e Giorno 12
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

Post by heimiti »

Varo a Santa Maria La Scala (Catania)








Qui il link del video in cui si nota come quasi tutti coloro che entrano dentro uno skin-on-frame (Greenland ed anche baidarka) sono costretti a fare la danza degli Inuit... e non solo nel mio!
http://www.youtube.com/watchfeature=pla ... 5n2Hm7OTz4
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

Post by heimiti »

Complimenti Leo! Il lavoro procede molto bene e vedo che i kayak costruiti con Turner ti hanno suggerito degli spunti. Immagino avrai visto con quanta fatica entro ed esco da Ammassalik per cui hai fatto mooooolto bene ad addomesticare l'entrata per Giuliana :D :D .
Leo: considera che dai buchetti per fare passare le cime del ponte, entra acqua. :cry: Turner mi ha suggerito di creare piccoli coni (penso tipo schegge) di legno e martellarceli dentro. Tu cosa faresti al mio posto, senza levare le cime (un lavoraccio) che se stringo i buchi poi non saprei come infilare nuovamente? Grazie!

X Schiuma chiedeva nella pagina di Leo (SOF per Giuliana) se si può utilizzare un tale kayak per le gite: ho scritto brevemente a Leo della mia esperienza a Bibione dopo che siete tutti partiti. Ho avuto l'onore di frequentare il corso per formatori di tecniche groenlandesi secondo le direttive del Qaanaq Kattuffiat (organizzazione ufficiale groenlandese per il kayak) per cinque giorni (acqua sopra e sotto, vera atmosfera greenlander) e di passare l'esame (molta tecnica pochi rolling: in quei gironi Maligiaq non ci ha insegnato rolling, ha giudicato quelli che già sapevamo fare). Naturalmente ho usato Ammassalik e già dal terzo giorno vi stavo dentro per quattro ore, fidandomi della presenza di Maligiaq in caso di bisogno! Abbiamo pagaiato molto in lungo ed in largo e siamo andati in mare tra le onde. Maligiaq mi ha detto che sembravo un sommergibile! E' stata davvero una navigazione...bagnata! Be' mi è entrata l'acqua nel pozzetto (non mi è ancora arrivato dalla Reed lo spraydeck e Maligiaq mi ha imprestato il suo Akuilisaq che, essendo di materiale spesso, non riuscivo a stringere bene attorno alla mastra) ed ho avuto il timore di affondare, non sapevo quanta autonomia potessi ancora avere prima di tornare a riva e non ho potuto pomparla fuori subito.
Gli Inuit non escono mai dal kayak, ragion per cui il purista Turner Wilson fa kayak estremi: in Groenlandia ai campionati della Qaanaq Kattuffiat c'è andato più volte ed ha pure vinto alcune medaglie mentre Cheri Perry ne è divenuta campionessa. Un'altra volta in mare, esercitandoci nei soccorsi in alto mare tra le onde (per fortuna questa volta minori), ho soccorso realmente uno dei nostri che inavvertitamente si è rovesciato. Gli ho dato la poppa dato che gli ero vicina in quell'assetto e, sia per il peso di costui e per la sua tensione reale, ho fatto la candela ed ho provato fortemente la paura di affondare (ho gridato d'istinto "aiuto!"). Si è risolto tutto bene, ho tenuto il kayak buttandomi tutta a prua e bilanciandomi con la pagaia ed ho "salvato" colui che si è rovesciato e non sono scomparsa nei fondali di Bibione. Gli altri ridevano a crepapelle, sono passata alla storia come la domatrice di cavalli-kayak impennati. Anche questa volta kayak pieno d'acqua.
Che questo suggerisca a Leo (ed a tutti i costruttori di S.O.F.) come provvedere per il kayak di Giuliana ed a Schiuma che un bassissimo volume, come sono questi kayak, vanno usati in acque basse, tranquille, per gioco.

X Renato: sarebbe interessante un test computerizzato per conoscere il rapporto volume/quantità d'acqua/affondamento: eh sì, temo che i nostri adorati S.O.F. benchè in struttura lignea, a causa del vestitino, diventino affondabili. Cosa ne pensate?
Ho casualmente trovato su You-tube un video che mi ha confermato che le paure provate erano propriamente il preludio di ciò che può accadere con facilità. E' stato girato da quei pazzi dei giapponesi (espressione di Maligiaq): Sinking kayak
http://www.youtube.com/watch?v=aS9cr4js ... er&list=UL
Ed ecco cosa è successo a Cheri Perry nel 2006 nel Vermount durante il "traino da tricheco" (walrus pull), una delle 35 prove del G-style: http://video.google.com/videoplay?docid ... 5762659288
Stava affondando ed è stata provvidenzialmente soccorsa da due kayak di cui uno in vetroresina a volume "normale".

x Tutti noi: :lol: :mrgreen: :lol: :roll: :D seduti comodamente davanti al vs computer, sghignazzate! e meditate soluzioni. Gli Inuit avevano con sè ben pieni d'aria, uno o due galleggianti per la caccia, gli avataq, la pelle completa di una foca cucita e piena d'aria col tappo di chiusura. Giuliana e Leo hanno visto l'avataq che Cheri Perry ha portato alla Vulcanoa 2010: era enorme! Se poi penso che c'è un rolling con esso e che bisogna saperlo fare passare dall'altra parte...Renato ti senti stuzzicato? Certo, loro avevano kayak da caccia con volumi decisamente maggiori ma, qopo aver cacciato, coi pesi delle prede, forse erano a filo d'acqua più di Ammassalik...un tricheco pesa sui 500 kg e più! Non in coperta, ma di lato si trovavano i ganci per le prede, ma...i kayak si abbassavano notevolmente sull'acqua.
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Last edited by heimiti on 22 Apr 2012, 14:54, edited 4 times in total.
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http://www.kayakinlegno.com/forum/viewt ... =53&t=2508
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

Post by Renato74 »

Si Luisella, nell'ordine ti rispondo ad alcuni quesiti:

- riportare ammassalik o altri sul pc per calcolare i volumi si può, è una cosa a cui io e Fabio stiamo lavorando, una collaborazione poichè lui sà usare bene un programma ed io un altro.

- stasera guardo il filamto ora non riesco a vederlo da questo pc

- i giapponesi io li ammiro molto perchè stanno studiando e progredendo nella costruzione, in questo sono ammirevoli, veri "ossi duri"

- secondo me, imparare a portarsi dietro un avataq (in sintetico per favore, le foche ringraziano :lol: :lol: :lol: ) non sarebbe una cosa sbagliata, sia eticametne che sul piano sicurezza, avere un galleggiante in più nelle situazioni d'emergenza (sopratutto da soli come faccio spessissimo io) non è una brutta cosa

:mrgreen:
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

Post by heimiti »

Concordo e da noi sui kayak da turismo lo chiamiamo paddlefloat rigido (bello che pronto, non da gonfiare: immagina di essere in crisi e di dover pure trovare e gonfiarti il paddlefloat e se poi non metti il tappino bene ti si riempie d'acqua ed affondi come è successo a me mentre provavo un rolling con le mani ed il float parzialmente gonfiato!).
Ovviamente sintetico (Brooks, Reed e proverò un giorno casalingo), di foca ha la sembianza e forse la dimensione.
Nel futuro prossimo calcoliamo volumi e punto di galleggiabilità estremo in caso di riempimento d'acqua, fantastico! Grazie!
Anche io ammiro moltissimo i giapponesi come costruttori e tu lo sai. Maligiaq si riferiva ai loro comportamenti strani e cerimoniali, tipo pitturare il viso di uno mentre dorme, ecc. ecc. e nel fatto che mangiano di tutto anche se, bisogna riconoscerlo, con un'arte sopraffina!
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Last edited by heimiti on 1 Jun 2012, 16:38, edited 4 times in total.
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

Post by Renato74 »

heimiti wrote:... Maligiaq si riferiva ai loro comportamenti strani e cerimoniali, tipo pitturare il viso di uno mentre dorme, ecc. ecc. e nel fatto che mangiano di tutto anche se, bisogna riconoscerlo, con un'arte sopraffina!
:lol: :lol: :lol: ma anche in questo sono dei grandi :lol: :lol: :lol:
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

Post by heimiti »

:D :D :D
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

Post by salino65 »

Complimenti Liusella...
Complimenti veramente .

Seguo con attenzione ed interesse la tua fantastica sequenza.
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Re: Luisella e il suo skin , Ammassalik

Post by heimiti »

Grazie! Perdonatemi la lentezza nel compilare il diario che ora è di memoria e studio delle foto fatte e dell'assaporarmi l'esperienza del qagiaq in acqua...

Ora posso dare una risposta a Leonardokayak che scriveva:
...ci sono soluzioni che fanno intuire la grande esperienza e il "mestiere" di quel vecchio "volpone" di Turner. Sicuramente lui riesce a fare pochissimo spreco del telo di rivestimento : infatti inserisce sulla coperta davanti e dietro il pozzetto una "pezza" triangolare recuperata dalla zona di prua o poppa, sistema questo che ritengo gli consenta di rivestire due kayak con un solo telo.

Fa parte della scuola di Maligiaq Padilla di Sisimiut ed ho notato da varie foto di qajaq là costruiti (secondo le linee guida della Qaanaaq Kattuffiat, la Società Nazionale di Kayak Groenlandese istituita per preservare le antiche tecniche Inuit) che moltissimi qajaq hanno questa soluzione.


Tuttavia Maligiaq non sempre sceglie questa soluzione che reputa più pratica nei qajaq usati molto, ma non estetica se i kayak vanno nei musei.
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