il S.O.F.fio sul collo

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Kirkeos
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by Kirkeos »

Premetto che me ne intendo poco di autocostruzione dei un SoF, fino a poco tempo fa non sapevo nemmeno che esistesse, ma guardando l’ultima fotografia di pag. 7, l’unica che mostra la situazione reale di stefanofasi seduto nel kayak, io credo che la soluzione di leonardo potrebbe essere buona se fosse funzionale. Ad occhio non mi sembra che stefano potrà entrare agevolmente da un ipotetico pozzetto che, di fatto, per effetto dell’abbassamento dello stesso sul masik più arretrato presenterà un profilo meno inclinato, rendendo lo spazio disponibile tra la parte alta e quella bassa del pozzetto più risicata poiché di minore dimensione, mentre il masik ribassato renderebbe minore lo spazio residuo tra il masik stesso ed il fondo del kayak. Stefano dovrebbe essere una acciuga, mentre dalla fotografia mi sembra di ottima presenza. Credo, a rigor di logica e non sotto il profilo della corretta costruzione del SoF, che l’ipotesi meglio praticabile sotto il profilo lavoro/funzionalità, sia quella di arretrare il masik originario e riposizionare i deck-stringer. Riposizionare, o se basta, modificare la forma del puntapiedi, per la giusta postura delle gambe che, da quanto leggo, dovrebbero essere più distese e meno flesse.
Insomma, io non mi accontenterei di un espediente ma smonterei e rimonterei correttamente il tutto, anche presupponendo che funzioni tutto correttamente con un secondo masik più arretrato. Ciò rappresenta soltanto un mio personalissimo punto di vista.
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Aco
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by Aco »

Io sposterei quello che gia' c'e', lasciando tutto il resto come sta, solo pera fatica che ha fatto a cercare un pezzo di legno per il masik ecc
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stefanofasi
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by stefanofasi »

:oops: allora, ho rimosso il massik, per posizionarlo sopra le ginocchia (nel senso... più verso il busto ) devo spostarlo circa 10 cm ... cacchio mi sembra di avere poi poco spazio per entrare :roll: però se deve stare così è così che lo metterò...magari non sòse potrebbe essere il caso di alzare un pò l'arco del massik ( anche se non usare questo che avevo realizzato con il legno della spiaggia mi rompe proprio... :mrgreen: :mrgreen: )
per esempio, se "tiro" una riga tra i due longheroni in prossimità del masik (determinando la parte più alta del ponte) e misuro l'aria sotto il masik trovo circa 5 cm e mi chiedo se sia corretto o se posso magari aumentarla, rifacendo chiaramente un nuovo masik con arco più accentuato e favorire quindi l'ingresso ma, soprattutto, l'eventuale uscita :wink:
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by gundras »

Ciao Stefano, dalla seduta nella foto immagino che stai con la schiena vicino al backtest #7 e quindi per come stai seduto sembra che anche il puntapiedi sia nella posizione giusta, per cui è più facile che hai cannato solo il masik, lo spazio tra i tuoi piedi e la schiena dovrebbe essere corretto cm più o meno, in questo spazio ci devono stare i due arched beam #5#6 ed il masik, voglio dire che il masik andrà per forza nella sua posizione e di conseguenza i due arched, io proverei a toglire il masik che hai fatto, posizionare un masik di test nel punto dovuto e poi alzandolo leggermente fino a trovare la misura corretta per entrare, poi arched beam e stringer verranno da soli.
Ciao
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by gundras »

Scusa Stefano, rileggendo il tuo post mi sono accorto che praticamente la pensi come me.
Stavo guardando la foto della seduta, quando sempre a pagina 7, nella prnultima foto si vedono le costole (correggimi se sbaglio) dal backrest #7 verso prua, mi sembra che proprio la costola sul #7 sia troppo arcuata, nella parte centrale dello scafo il fondo dovrebbe essere più "piatto" per permettere una stabilità primaria migliore, con un fondo così tondo sarebbe difficile stare in piedi, però dipende da quello che uno vuole ottenere.
Aspettiamo di sentire gli altri.
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by Aco »

gundras: la forma dello scafo non dipende dalla costola, se si muovono le chines si altera la stabilita'. Non tutti appiattiscono il fondo delle costole, un blocchetto alle brutte resolve (se la appiattisceadesso, senza rifarla, porta la chiglia verso la coperta, il che puo' non essere ottimale a seconda dello scafo e misure... se la rifa' deve rifare anche quelle vicino).
Stefano: fatti un simulacro usando delle pile di libri come backrest e fianchi ed un manico di scopa per l'altezza del masik e vedi quale e' lo spazio minimo che ti serve. Eventualmente puoi aggiungere un blocchetto al bordo per usare quel masik risagomando lo spigolo superiore (in rosso nello schizzo sotto) oppure muovi il backrest piu' indietro (il che vuol dire che a scafo finito avrai piu' spazio dietro la schiena ed userai uno schienale tipo piantone piuttosto che una banda fissa)
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by gundras »

Aco, mi riferivo alla costola in corrispondenza del backrest #7 perchè su quella è evidente ma volevo intendere a tutte le costole centrali, io penso che la forma dello scafo non "dipende solo dalle costole" e certo forse stefano intenzionalmente le sta facendo così curve, ma mi resta il dubbio, per questo credo che se c'è da sistemare qualcosa è meglio farlo subito, un po come il masik.
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by Aco »

piu' ti muovi verso ovest nell'artico piu' trovi che le costole sono rotonde, ad un certo punto anche lo scafo diventa rotondo con tutta una serie di chines ma se non vai cosi' lontano trovi costole stondate e chine singola.
Per noi in pratica funziona che il riferimento della profondita' dello scafo diventa al backrest, ed un controllo lo si da' al masik, se per forza di cose il legno a disposizione e' sul corto si fanno le costole rotonde e si aprono le chines spessorandole un poco. Se Stefano ha controllato la profondita', e la ha mantenuta come si deve ora le costole non sono piu' lunghe abbastanza... spessorare le chines diventa il ripiego altrimenti deve rifare tutto. Se invece ha piegato le costole della lunghezza appropriata facendo un mezzo cerchio e buonanotte allora lo scafo gli viene pure piu' profondo del normale ed allora si che le deve ritoccare tutte.... (ed in quell caso si, hai ragione che e' meglio farlo adesso piuttosto che accorgersene troppo tardi)
Poi c'e' anche la questione di pesi in relazione ai volumi: prendi il baidarka di Skiuma menzionato qualche post piu' indietro, lui lo trova instabile (in genere hanno la V pronunciata e costole ad arco semplice...), se ci salgo io che peso ben piu' di lui metto tutto piu' in basso e lo scafo recupera un bel po' di stabilita' (Chiossul per esempio, se ricordo bene non aveva problem quando lo ha provato) se fosse stato costruito con un pelo meno volume sarebbe andato bene pure a Skiuma fin dall'inizio (ovviamente col senno di poi la si azzecca sempre e la responsabilita' in quello non era sua). Stefano ha messo assieme lo scafo seguendo le misure sue per ottenere certi volumi... non sembra un peso piuma e dalle foto non si riesce a darsi un idea di come lo scafo sia dimensionato (se ricordo non sta seguendo un manuale alla lettera, se fosse lo scafo di "tizio" allora uno parte dalla configurazione usuale del tipo, ma quando e' sui generis...), per quello che non si puo' puntare il dito alle costole visto che non rappresentano la sezione dello scafo per un SoF, per lo stesso motivo in molti manuali trovi menzione del posizionamento delle chines quando si parla di stabilita' piuttosto che di quanto piatte siano le costole, di quest'ultimo se ne parla piu' che altro per il fatto pratico di avere spazio tra costola e copertura.
Visto che e' venuto fuori piu' di una volta si spera che Stefano abbia messo la mano nei due punti di riferimento e verificato la profondita', da li' si sa' se la curva e' ok o no, ma non dalla forma per se'
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by leonardokayak »

Come dicevo in un mio precedente intervento la costola ad arco continuo non è di per sè un difetto. In un Greenland che è "Hard-chine" se si fà la costola ad arco continuo di lunghezza elevata c'è però il rischio che, nonostante si provino varie posizioni delle chines, il rivestimento tocchi la costola (oltre comunque a generare uno scafo piuttosto problematico da condurre). Una verifica che già si potrebbe fare è quella di tendere una striscia di tessuto con chiglia e chines provvisori per vedere se rimane spazio tra tessuto e costola. Così come si vede in foto sembrerebbe che con quelle costole lo scafo debba trasformarsi in un "Multi-chine". Io resto del parere che le costole andrebbero appiattite nella parte centrale : operazione tra l'altro molto semplice anche senza doverle rimuovere. Nei Greenland da rolling la costola effettivamente è ad arco continuo ma la loro lunghezza è talmente ridotta che risultano praticamente piatte sul fondo favorite anche dal fatto che non escono in asse con le mortase ma già con un certo angolo di inclinazione.
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by Aco »

mettialmola cosi: Stefano, fa un favore e postaci una fotina dello scafo al backrest tenendo il pugno col pollice diritto (autostop o "ehyy" di Fonzie) tra costola e backrest, cosi' si vede che profondita' c'e'... se riesci a prendere la foto di diritto, con la macchinetta dentro lo scafo e' anche meglio.
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by leonardokayak »

Per mantenere piatta la zona centrale delle costole dopo averle messe in posizione si collocano delle cinghie che le forzano a mantenere la forma a doppia curvatura. E' un'operazione che potrebbe esser fatta senza smontare le costole : ci si può avvolgere un asciugamano inzuppato di acqua bollente (coi guanti) poi aiutandoti con una pistola termica vai mettendo in trazione le cinghie facendo appiattire la zona centrale.
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by stefanofasi »

Ciao ragazzi, mi sono risintonizzato solo oggi e vedo che la discussione si è arricchita, bene, come detto ho rimosso il masik ma in questi giorni non ho potuto lavorare :oops: :oops: sono impicciato con 2 "mensole " per la cucina :mrgreen: :mrgreen:
appena posso faccio la foto che dice Aco e pure la prova delle chines suggerita da Leo....
A presto :D
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by Aco »

per appiattire puoi anche usare dei pezzi di legno diritto (magari avanzato dalle mensole :mrgreen: ) tenuto con un paio di fascette da elettricista e via di vaporella, o come dice Leonardo... prima pero' vedi la profondita' che ha adesso
Questa sarebbe un esempio di dima da fissare al backrest ed usata per posare la chiglia prima di piegarci sotto le costole, il fistmele ( pugno in autostop) e' lo spazio tra backrest e chiglia (margini superiori in entrambe), il pollice e' il tuo margine in cui si sta per la profondita', qualsiasi misura di piu' del fistmele e' un po' troppo profonda per un un greenland tipico e la gente comincia a storcere il naso :mrgreen:

per coincidenza il fistmele e' pure usato come misura quando si fanno gli archi... chissa' se le due scelte come misura sono collegate in qualche modo...
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by Aco »

dimenticavo: uno puo' piegare le costole semplicemente contro le punte delle gunwales ed averle tutte ben proporzionate...
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Re: il S.O.F.fio sul collo

Post by Kirkeos »

Non riguarda l'attuale questione di Stefano, al quale oggi conviene intervenire per la modifica di singole parti del costruendo kayak e non la loro sostituzione, ma in merito alla forma delle costole voorei capirne qualche cosa di più se non disturbo con questioni forse scontate. Personalmente, e soltanto in via teorica, ho cercato di figurarmi la costruzione delle singole parti lignee di un kayak e, a parte la struttura del pozzetto, sono convinto che la parte più difficoltosa sia dare la giusta dimensione, il giusto angolo di ancoraggio e la dovuta piegatura alle costole. Il metodo non ha alternative, (escludendo il legno ancora verde) con l'immersione in acqua per giorni, il passaggio nel vapore e l'impiego di cinghie e/o dime varie. Però, da qualche parte, non ricordo dove, ho visto un sistema che risolve la questione della messa in piega per ottenere il fondo piatto che consiste nel modellare le singole costole con una parte centrale di spessore maggiorato, variabile a seconda del posizionamento, che degrada verso le estremità fino allo spessore canonico. In questa maniera è ovvio che la parte del fondo non si piega, cedendo, quindi, soltanto nelle due parti terminali dove si prevedono le dovute curvature.
L'unico impedimento che trovo a questa brillante soluzione è la mancata corrispondenza della costruzione ai canoni di rifacimento di un kayak tradizionale.
Cosa ne pensate?
Saluti a tutti
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