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Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 17 Oct 2013, 21:15
by leonardokayak
...In effetti il nero è sovradimensionato...Ma il kayak è un "Lui" o una "lei" ? Io preferisco immaginarla come creatura femminile e non dovrei correre rischi... 8)

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 18 Oct 2013, 12:53
by Kirkeos
Grazie Aco, il tuo discorso non fa una piega, sono anche io della stessa idea ma, proprio perché lavoro troppo con la testa, mi creo un mucchio di problemi perché vorrei fare da subito un prodotto finito che non abbia pecche di navigazione, di funzionamento, di manutenzione e, quindi, cerco material lignei come si deve, douglas e frassino principalmente, e ci terrei a trovare un impermeabilizzante di grido che richieda altre mani a distanza decennale. Lo so chiedo troppo, ma sto lavorando ugualmente per mettere in piedi il cantiere, anche con poca attrezzatura idonea, ma ho due amici falegnami che mi consentiranno di tagliare alle misure necessarie tutto ciò che vorrò.
Uno dei due ha una macchina supertecnologica, si possono disegnare i pezzi con il CAD (peccato che non sono capace in 3D) e poi con poche integrazioni in un linguaggio che non conosco, è capace di lavorare un masik da un pezzo di legno pieno, con tutto ciò che serve, fori ed altro. Nessun problema in prospettiva, se non quello di avere il meglio di ogni cosa per il miglior risultato. Mi rendo conto che è bello essere perfezionista ma fino ad un certo punto, altrimenti il tempo lo passerò a pensare senza agire.
Una nota per Leonardo, il kayak nero è superbo in ogni senso, avrà anche tante e sensuali curve, lo adopererai infilandoti dentro come in un guanto morbito ed avvolgente, ma ... non farti illusioni, è e rimanrrà pur sempre un "lui", infatti si scrive "il kayak" e non "la kayak", se volevi qualche cosa al femminile dovevi costruire ... "una canoa" !!!!
Saluti a tutti

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 18 Oct 2013, 14:41
by Aco
Kirkeos, vedi che ti stai facendo ancora dei problemi che non esistono...
Laboratorio/attrezzi: per il SoF serve poco niente, un trapano fa comodo, ma un succhiello basta ed avanza, quando mi sono trasferito in Canada speravo di fare un container e portare tutti i miei attrezzi ed altra roba dall'Italia quindi non volevo comprare niente, per un bel po' tutto quello che avevo era un segaccio, uno scalpello piccolo, un trapano a mano comprato usato per 5 dollari con 3 punte arrugginite di misure diverse, un coltello curvo ed una pialletta (che era l'unica cosa comprata nuova)... e bastavano per fare un SoF... Se e' per quello i legni che usiamo sono teneri abbastanza che un chiodo basta come punta piccola ed un cacciavite fa delle mortase decenti, un coltello lavora il resto... viene fuori che la cosa piu' importante e' avere la radio e qualcosa da sgranocchiare mentre lavori :wink:
Certo che tutto il kayak fatto al computer viene perfetto al millimetro... ma a quel punto perche' non lo compri fatto? non e' che di lavorazione ci metti niente, una particolarita' del SoF e' che non c'e' moltissimo da fare e le operazioni sono semplici, da soddisfazione quando hai un masik in mano che ti sei fatto tu... e' come andare in montagna, puoi comprare un bastone in alluminio tutto particolare o puoi prendere un ramo, sederti in un posto tranquillo, scolpirtelo come ti pare col coltello e goderti la natura... una cosa puo' non essere perfetta ma se ci hai messo tutto l'impegno possibile puoi dire con orgoglio che quella e' fatta con le tue mani, e ti fa lo stesso servizio.
Far fare un lavoro ad altri poi per alcuni, me incluso, e' un no-no... un falegname raramente sa qualcosa del tuo kayak, e pensare di avere tutti i pezzi finiti esattamente come li vuoi di sicuro non ti lascia contento. Molto si fa in opera e l'unica cosa che il falegname fa e' che ti spacca un murale in due per le gunwales ed una tavola per le costole (a volte anche li trovi sorprese perche' non ha capito come seguire la vena)
Legno: prendi un pezzo d'abete ed olialo come dio comanda, tratta bene lo scafo senza lasciargli acqua dentro dopo che lo hai usato, senza tenerlo sotto solepioggianevegelo e cane del vicino che ci fa la pipi' sopra ed i piccioni la cacca dentro e quello scheletro durera' piu' di te, credimi... Si va su legni particolari se ci si aspetta di abusare lo scafo e, se questo e' il primo che fai, non hai abbastanza esperienza per usarlo in situazioni particolari e raramente costruirai lo scafo adatto... pure i piloti da Formula1 hanno cominciato con un gokart, uno scafo troppo difficile ti taglia le gambe dall'inizio, poi se non hai esperienza neppure sai cosa ne farai, puoi sognare le spedizioni da Magellano e poi ti trovi che per voglia o necessita' sono tutti giretti tranquilli, e' il 99% dei casi.. Leonardo per esempio non credo che avrebbe costruito questo tipo di scafo come suo primo...
Un giapponese ha usato un mucchio di bastoncini usa e getta di bamboo (quelli che usano come posate, ed erano bastoncini usati) per farsi la canoa... come vedi si puo' usare proprio di tutto...
Manutenzione a distanza decennale???? in dieci anni saresti li a pensare se e' il caso di rifare la copertura, figurati dargli una mano di vernice, renditi conto che tutte le cose che facciamo, anche strippers e S&G che sono coperti di vetroresina, richiedono manutenzione almeno ogni due stagioni a seconda di quanto pesantemente li usi. Se ti guardi attorno ti accorgi che il piu' delle cose che stanno sull'acqua al giorno d'oggi sono tinozze di plastica, la gente vede la manutenzione come rottura extra, vuole avere la barca ma non ci vuole lavorare su, a volte si e' una fatica ma e' sempre fatto con piacere... se vuoi manutenzione decennale hai bisogno di un plastichino, dopo dieci anni lo dai via e ne vuoi uno nuovo quindi puoi dire manutenzione zero, non ti durera' una vita, roba in legno se mantenuta la passi ai tuoi figli, e loro la passeranno ai loro figli... Sapessi quanto e' dura farlo capire alla gente al giorno d'oggi, sai quanti mi aprocciano per avere uno scafo e quando sanno che lo devono mantenere cambiano idea... sono pure gli stessi che comprano i tavolo della cucina nelle grandi catene, dopo due anni cade in pezzi ma non gliene frega niente perche' ne vogliono uno nuovo cmq e poi non hanno tempo per tenere da conto un mobile decente visto che devono fare la fila davanti al negozio per comprare il nuovo Iphone al primo giorno del lancio... e' l'era del consumismo...
leonardokayak wrote:...In effetti il nero è sovradimensionato...
:shock: :shock: :shock: :lol: :lol: :lol: vabbe'... non dico niente, questa te la lascio passare... :lol: [smilie=pdt_piratz_18.gif] :mrgreen:
Ma il kayak è un "Lui" o una "lei" ? Io preferisco immaginarla come creatura femminile e non dovrei correre rischi... 8)
ho sentito gente fare lo stesso discorso a proposito di alcune "signorine" tailandesi :mrgreen: [smilie=pdt_piratz_17.gif]

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 19 Oct 2013, 18:50
by Eolico67
Complimenti per la tenacia!
Per l'aver scelto di percorrere vie "diverse" abbandonado l'alveo del "tradizionale", per quello non basta il coraggio, bisogna avere anche... le spalle larghe!
Inutile aggiungere i ringraziamenti personali per aver arricchito la mia già nutrita compilation di incubi notturni da insuccessi costruttivi fatta di errori, imperizia, cataclismi, meteoriti, oroscopi contrari etc...
:)
Dicci com'è in acqua...
Grazie, sempre e comunque, di tutte le informazioni profuse o fatte filtrare!!!

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 21 Oct 2013, 15:42
by leonardokayak
...Ed anche per questo kayak è giunto il momento del battesimo in acqua. In questa appendice di estate che possiamo godere alle nostre latitudini si è presentata una giornata ideale per metterlo in acqua ed avere un primo responso.
Allora : il bordo libero col mio peso (82 kg.) è davvero al limite probabilmente anche al di sotto del limite richiesto per i campionati di Roll in Groenlandia. Con mia moglie (65 Kg.) il margine di bordo libero è perfetto. Ottima la seduta con il bordo del pozzetto posteriore abbassato che consente di distendersi con enorme facilità sulla coperta posteriore. Grazie a questa caratterisitica risultano molto agevoli i rolls con uscita posteriore e i vari balance. Ho trovato anche una buona stabilità primaria e e velocità in accelerazione ed andatura. Certo è un kayak estremo dato il ridottissimo volume e immagino che con onda avrà di frequente i ponti e il pozzetto in acqua.

Una prima serie di foto :

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 21 Oct 2013, 15:51
by leonardokayak
Altre foto :

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 21 Oct 2013, 15:57
by leonardokayak
In queste immagini : nella prima si vede la facilità con cui ci si distende sulla coperta e nell'altra con Giuliana.

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 21 Oct 2013, 16:56
by leonardokayak
Un Video

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 21 Oct 2013, 18:07
by chiossul
Complimenti, belle line, a vederlo in foto penso che tra tutti quelli realizzati da te questo e quello che ti calza a pennello

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 21 Oct 2013, 18:37
by leonardokayak
Grazie Fabio. In questo sof ho fatto tesoro delle precedenti esperienze e sono stato più preciso nel dimensionare la seduta e a posizionare bene il masik e il controllo del kayak è migliorato, comunque dovrò inserire degli spessori sui fianchi.

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 21 Oct 2013, 19:24
by Aco
a vederlo con te dentro non sebra che il bordo libero sia cosi' malaccio.
soddisfatto delle soluzioni "da rollata" che hai adottato nelle forme? aiuta nella manovra o e' semplicemente neutrale?

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 21 Oct 2013, 21:59
by leonardokayak
Anche con me il bordo rimane appena fuori del pelo dell'acqua e dietro il pozzetto dove ho fatto il "recess" ristagna un pò d'acqua che comunque ho constatato che non penetra all'interno del pozzetto. Circa il comportamento in rollata mi sembra che da capovolto con un pò di inerzia sembra volersi mettere di taglio quasi da solo, e penso sia dovuto all'accentuata insellatura. Altra caratteristica che si posiziona molto stabilmente nella manovra del balance brace (appoggio in equilibrio con pagaia ferma) e nel side-scull (appoggio continuo con pagaia che spazza).

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 21 Oct 2013, 22:13
by leonardokayak
Uno "Standard" :

Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 22 Oct 2013, 6:53
by leonardokayak
Un "Hand Roll" con l'aiuto del paddle-float. Questo esercizio è propedeutico per l'apprendimento dell' Hand-Roll o di quello col norsaq (tavoletta da lancio).


Re: Greenland Tradizionale : L'evoluzione della specie.

Posted: 24 Oct 2013, 7:30
by trinakria
:mrgreen: E beeeeee.....secondo me ..il più bello in assoluto ( al pari del sea rover) nero ,slanciato e con le linee in acqua perfette..la pagaia in carbonio poi ....è una chicca in più :mrgreen: Avendo seguito tutta la costruzione anche di presenza dall'inizio alla fine non posso esimermi nel farti per l'ennesima volta i complimenti più sinceri e assoluti per la pasienza e la testardagine che ti hanno portato al traguardo . Direi ma non è solo per questo di kayak che ormai hai raggiunto la consacrazione assoluta con gli Skin ...e i risultati ne sono una prova .. [smilie=pdt_piratz_06.gif] Complimenti Leonardo... [smilie=pdt_piratz_06.gif]