Vincenzo e il suo Skin on Frame

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viortisi
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Re: SOF cominciano i lavori...

Post by viortisi »

Salve a tutti

Ho un piccolo dubbio, considerando la lunghezza delle gunwales di 4.97 m e seguendo la misure descritte in Cunnigham, ogni longherone ha 26 mortase (per le ribs) per lato.

Non sono troppe? in progetti simili nel forum ho notato che le ribs sono circa 23 o 24 .. ho sbagliato qualcosa?

Grazie
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albtf
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Re: SOF cominciano i lavori...

Post by albtf »

io per la distanza delle mie mi sono basato sul dimensionamento dei baidarka. I buchi per i ribs sono circa 35, ma ci stavano solo 23 perché poi la curva diventa troppo accentuata e i gunwales troppo vicini. Probabilmente da te è uguale, alle estremità ti resteranno delle mortase inutilizzate..
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trinakria
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Re: SOF cominciano i lavori...

Post by trinakria »

:wink: Direi che 26 vanno bene ... puoi comunque dividerle come credi meglio... :wink:
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Re: SOF cominciano i lavori...

Post by Aco »

Se ricordo bene Cunningham usa costole piu' fitte di altri, la quantita' delle costole dipende dalle loro dimensioni e dal costruttore, in lunghezze di scafo normali per noi vanno da una 20ina in su. Tradizionalmente un Greenland ha meno costole piu' pesanti e spaziate e piu' ci si muove verso ovest nell'artico piu' sono leggere e fitte, penso che la quantita' e qualita' di materiali a disposizione in origine siaa la ragione della differenza. Nei vari libri le dimensioni sono tutte differenti perche' ognuno ha le sue distanze e scuola che seguono, se dimensioni tutto seguendo cunningham allora usa il suo sistema o rischi di trovarti con costole sottodimensionate per sistemi che ne usano meno, le sue gunwales sono dimensionate per quel numero di mortase quindi non ti preoccupare per la quantita' di fori, non andare piu' profondo del necessario nelle mortase.
(per quello che vale io seguo la generalita' di una spanna di distanza una dall'altra, quindi le costole hanno una bella distanza ma sono larghe un paio di dita)
Per il piazzamento prendi come rifrerimento sedere e calcagno, non vuoi sederti su una costola (o avere il calcagno su una) o anche peggio avere il bordo di una costola che preme contro l'osso, l'idea e' di sedersi tra le costole, stesso per i piedi, se ti incasina troppo il posizionamento o se non hai spazio allora usa il sistema di correnti piazzati alle costole per sederti su quelli, in un baidarka il sistema alza troppo ma in un greenland no se mantieni piccoli spessori.
Inoltre alcuni suggeriscono di non piazzare mai le mortase dei traversi di coperta e quelle delle costole nello stesso punto lungo le gunwales, io seguo quella teoria, ma devo ammettere che dimensiono al minimo indispensabile per stare nelle misure standard del lagname come lo vendono qui da noi. Altri costruttori (e autori) invece non si fanno il problema, probabilmente perche' usano mortase poco profonde e gunwales un poco piu' in carne, come dicevo: se e' il tuo primo kayak segui le istruzioni che hai con gli altri successivi modifichi a piacimento.
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by viortisi »

Ciao A tutti

Il lavoro lentamente continua,
Le gunwales sono state assottigliate in punta e ho provato a dare una forma con i blocchi di tenuta (solo 3 per ora). Ecco a voi qualche foto.
Ho utilizzato un inclinazione di 73° per le gunwales.
Sto pensando di fissare la larghezza del kayak a 53.3 cm, ho preso come riferimento il mio kayak in vetroresina.
Spero che non sia troppo instabile, che ne pensate?

Il prossimo passo saranno le mortase per i deck beams, Cunnigham le fa passanti nelle gunwales, o mi consigliate qualche altro metodo?
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by albtf »

La distanza "tradizionalmente corretta" per i gunwales e' la larghezza del bacino piu' 5 dita per lato.. Dovresti esserci, ma sei ancora in tempo per modificarla, se vuoi!
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by trinakria »

:wink: Minimo 53 cm......al di sotto balli...... :mrgreen:
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by heimiti »

Ciao, complimenti all'amico che si accinge a creare il suo personale SOF. Scusate se mi infilo nella conversazione con una mia osservazione banale. Il nostro amico costruttore, quanto è alto? quanto pesa, quanto è largo? quanto è elastico? quanto ha sviluppato il senso dell'equilibrio e la capacità di mantenerlo o recuperarlo con leggerezza e flessibilità? (ovvero, quanta tecnica del pagaiare conosce ed ha assimilato?) credo che le dimensioni del suo SOF debbano riflettere le sue misure e la sua elasticità e senso dell'equilibrio e capacità tecniche. La stabilità di un qayaq è condizionata anche dalle sue linee d'acqua, dalla forma dello scafo, da dove si trova il baricentro del pagaiatore e quanto è alta o bassa la sua seduta (ovvero dal sistema che usa come seggiolino. Pensa di sedersi sul tessuto, come indica Aco o immagina di applicare un seggiolino come su uno scafo in vetroresina?)
Io, alta 1,70, peso sui 58-60 kg (oscillo), mi trovo benissimo e stabilissima su uno scafo come il Qaannaq 512 ss a basso volume (scafo giapponese eccellente per i rolling nato dai SOF, che i giapponesi usano molto anche nella navigazione e nel surf) con cm 50, una linea della chiglia da prua a poppa (rocker) che continua lungo tutto lo scafo e mi trovo meno stabile su un 53 cm con scafo a V pronunciata e rocker minore.
Se ho detto cose non esatte per favore correggetemi, come ben sapete, benchè appassionata, sono una principiante.
Per la seduta, se escludi il sederti sulla tela, guarda gli eccellenti consigli di Eiichi Ito (sul suo Qaanaaq): http://www.qajaq.jp/QJ_topics/Qaanaaq51 ... anaaq.html
Buon lavoro! :D
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by albtf »

Dici benissimo heimiti, purtroppo pero' le variabili per un corretto dimensionamento della larghezza sono talmente tante, tra quelle del pagaiatore e quelle della linea in acqua del kayak, che a priori, finche' uno non mette la barca in acqua non avra' la certezza del suo comportamento.
A parere mio se uno non ha idea da che larghezza iniziare un'indicazione la da la "regolina" delle 5 dita per lato.. In ogni caso il libro di cunningham spiega benissimo come dimensionare la larghezza e il buon viortisi fortunatamente ha questo libro!
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Aco
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by Aco »

heimiti ha ragione, le misure sono molto soggettive, qui il punto di riferimento e' un kayak in vetroresina che a seconda della forma puo' avere piu' o meno stabilita' indipendentemente dalle misure (+largo=+stabile stretto=instabile e' una generalizzazione da negozio, e' solo una parte della storia visto che le variabili sono parecchie, la forma e' quella che conta alla fine e l'esperienza del pagaiatore fa il resto). Generalmente il metodo di misurazione tradizionale funziona molto bene per una persona un poco, per cosi' dire, tarchiata, visto che si avvicina di piu' alla corporatura su cui il metodo si e' sviluppato, per un giocatore di pallacanestro il sistema e' un poco sballato e di solito lo si aggiusta. Come dice albtf il libro spiega come considerare le misurazioni e poi come il piazzamento delle chines altera la forma e di conseguenza la stabilita'. Non so quale sia il che kayak che viortisi ha usato come modello ma le considerazioni in genere sono semplici: il tuo kayak in vetroresina e' una cosa che ti permette di crescere o ormai sei arrivato al suo limite? se l'idea e' di costruire qualcosa di piu' impegnativo per progredire allora ti muovi in un senso, se invece e' solo per farsi un SOF allora usa le cose che hai appreso da quello scafo che ti piacciono e cerca di ricrearle nella tua costruzione, allo stesso tempo cerca di ridurre o eliminare i comportamenti che non ti piacciono.
In entrambi i casi attraverso stratagemmi come zavorra o sponsoni temporanei ci si puo' fare la mano in uno scafo un pelo piu' nervosetto.
Visto che e' la prima costruzione io andrei con le misure tradizionali conservative (fianco+2pugni) e buonanotte senza doverci pensare troppo. Dopotutto se non si possono provare decentemente altri scafi quello e' l'unico modo per farsi un idea e se lo scafo e' un pelo piu' largo di quello che uno poteva fare in realta' non e' che sia rovinato. Non c'e' niente di peggio che rinunciare ad un bel piatto di pasta perche' se no il kayak ti diventa stretto....
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by trinakria »

:mrgreen: Io ho scritto 53 perchè ho incontrato il buon Vincenzo........siamo simili di stazza ( ma io sono più bello) :lol: :lol:
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by viortisi »

Più bello....seeee, ma solo perchè hai gia' costruito 4 kayak :mrgreen: :mrgreen:

Grazie per i consigli sulla larghezza del kayak,
Ho preso spunto dal mio Valley Nordkapp in vetroresina, che ha una larghezza di 53.3 e che per sua natura è una barca con una bassa stabilità primaria, ma una buona secondaria. Mi piace la sua linea e il comportamento in acqua e anche se non voglio creare una copia, sto prendendo qualche spunto per mantenere il comportamento.
Come descritto da cunnigham, fianchi + 2 pugni corrisponde per me ad un 55 circa, ma l'idea di costruire qualcosa di piu' impegnativo e migliorare le mie capacità mi hanno suggerito di scendere a 53,3.

Vincenzo
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by leonardokayak »

Regolarsi sulla larghezza del Valley "Nordkapp" potrebbe rivelarsi non appropriato. Ad esempio io, che vedi caso pagaio da tanti anni su un Nordkapp (primo modello), ho potuto notare che il mio primo sof tradizionale largo 47 cm. dispone all'incirca della stessa stabilità primaria : insomma normalmente il sof dispone di migliore stabilità primaria riguardo un kayak in composito a sezioni tonde. La leggera flessione che il tessuto riceve dalla pressione dell'acqua crea un pò più di stabilità. Poi molto dipende da dove vengono posizionati i "chines" : questa è l'opzione a disposizione di chi realizza un sof che produce le maggiori differenze di comportamento dello scafo. Per aumentare la stabilità secondaria si dovrebbe intervenire accentuando la "V", ma ciò i ti consiglio di non fare perchè realizzeresti uno scafo un pò troppo impegnativo e poco rilassante. Dato che hai a disposizione il manuale di Cunningham io mi atterrei scrupolosamente ai suoi parametri e penso proprio che alla fine non avrai rimpianti.
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by viortisi »

Salve

Dopo un lungo periodo di pausa, la costruzione del kayak continua, e direi con grande soddisfazione...che ne pensate?

Adesso devo recuperare il legno per le costole, Che mi suggerite Frassino?

Ciao
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Re: Vincenzo e il suo Skin on Frame

Post by trinakria »

[smilie=pdt_piratz_06.gif] BELLONE........... [smilie=pdt_piratz_06.gif] Per le costole il frassino è il top, puoi anche usare faggio, castagno , ciliegio.... :twisted: .ma solo come seconda scelta :twisted:
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