COSTRUZIONE SKIN ON FRAME

[trinakria]

Secondo me con le misure che hai postato ed il peso ... 54 di larghezza assolutamente, ponte di poppa dove alloggia il pozzetto 17 cm di altezza.. ponte di prua o masik 24 /23 Cm la lunghezza totale e tutto il resto mi sembra apposto

[piergi42]

le misure in altezza che mi consigli, le debbo considerare dall'interno delle costole,oppure debbo includere anche la chiglia? [smilie=pdt_piratz_02.gif]

[trinakria]

Tutto incluso.....la tua domanda è più che pertinente....anche io la feci ai miei tempi..

[piergi42]

grazie Gianni,trascrivo subito i dati sul taccuino,oggi ho rifatto i distanziali portando all'altezza della costola n°6 la misura di cm. 54, a prua e poppa ho ridotto a cm. 15,ovviamente spostandoli più verso le estremità.
Mi sembra che la forma sia migliorata
domani posterò alcune foto [smilie=pdt_piratz_05.gif]

[trinakria]

[Aco]

giusto un appunto, quando calcoli altezza del masik ecc fatti un simulacro dell'area pozzetto (una pila di libri ed un manico di scopa, niente di troppo elaborato) per vedere come sia l'entrata, c'e' chi e' piu' flessibile di altri e non tutti siamo fatti uguali... una pila di libri e' la parte posteriore del pozzetto, ti siedi su quella, se muovi il manico di scopa sei sullo strettino (sul pavimento tutto e' piatto ma nello scafo la parte utilizzabile in altezza e' piu' stretta perche' tutti gli angoli sono tagliati da curve.
La posizione in foto e' la tradizionale ma per alcuni e' scomoda (di solito perche' il bicipite femorale e' accorciato o perche' sono abituati alla posizione a ranocchio degli scafi moderni) qundi tienine conto.

[piergi42]

Grazie Aco,terrò in evidenza questo Tuo saggio consiglio,anche perché ovviamente la mia agilità con gli anni si è ridotta prima di iniziare le parti vincolanti per l'ingresso e ancora di più l'uscita dal kayak,proverò più volte le manovre che mi hai suggerito [smilie=pdt_piratz_04.gif]

[Aco]

all'inizio il simulacro ti da' un idea delle misure di massima, insomma per non finire con lo scafo con pochissima profondita' e poi essere costretti a fare un masik alto come una casa, poi una volta che hai messo i traversi ed hai fatto lo scafo e dovrai approntare il masik farai le prove entrando direttamente nello scheletro (non ti preoccupare che non si rompe, se si rompesse allora non hai costruito come si deve e sarebbe partito in uso)

[piergi42]

Ok Aco,grazie,seguirò anche questi consigli con attenzione,comunque non è mia intenzione costruire uno scafo poco profondo.
mi sarebbe piaciuto,adottare la formula illustrata da Renato74,solo che ho visto in suo post successivo(se non sbaglio Nella costruzione di Trinakria) che ce qualcosa da modificare che non ho capito perfettamente come.
Prima di arrivare alla costruzione delle costole,cercherò di avere le idee più chiare.
Ogni suggerimento è ovviamente gradito.

[Aco]

ok, per arrivare all'osso: uno si fa il kayak ad "occhio", il problema diventa se i volumi sono adeguati oppure no, tutto il set di misure che si usano e' per assicurare che il tutto sia grande abbastanza per il peso di chi pagaia + carico (erano cacciatori, portavano a casa la pappa che pesa un bel poco). A seconda dell'area dell'artico, per ambiente, navigabilita', prede, tradizioni ecc i metodi costruttivi e distribuzione dei volumi erano differenti, col tempo ogni costruttore arriva al proprio metodo di misurazione ottimizzato per le sue necessita', i metodi descritti nei vari libri sono generali e vanno bene un poco per tutto quindi all'inizio beccane uno ed usa quello, se non capisci qualcosa chiedi.
Per le costole la misurazione avviene in visuale, non e' un metodo necessariamente matematico, quello che hai e' la lunghezza di alcune costole essenziali: pozzetto, piedi, punte... poi le puoi disporre per terra con le teste di un lato tutte a livello oppure metterle nelle gunwales, l'essenza del discorso non cambia, raccordi tutte le estremita' libere con un arco e quello ti da' una rappresentazione dei volumi dello scafo. Il metodo che misura le costole aggiungendo un tot alla larghezza delle gunwales (quello che usava Renato) e' lo stesso principio, stai usando l'arco delle gunwales come base, ed ovviamente lo stai applicando a tutti e due i lati, ma se prendi quelle costole e le livelli ad un estremita' hai di nuovo un arco dall'altra estremita'.
Uno potrebbe usare una funzione matematica per generare la lunghezza delle costole che dia una linea filante, se mettessi i risultati di questa funzione in un grafico ti trovi con un arco, non tutti capiscono la matematica, o la conoscevano al tempo, ma tutti capiscono l'arco quando lo vedono.
Spero che questo ti chiarisca un poco cosa cerchi di ottenere per la misurazione delle costole, se rileggi i passaggi di Renato tenendo quello presente tutto dovrebbe esserti piu' chiaro.
PS: chi scrive libri adotta il sistema che gli e' familiare a seconda dell'area artica, per quello trovi metodi diversi, qui tanti usano Cunningham, quindi spesso troverai riferimenti a quel libro, io uso il sistema aleutino di mettere la chiglia prima delle costole e la loro lunghezza e' derivata da quella (che trovi anche in Morris che pero' e' un testo che da voi costa un casino se lo si trova), quindi non farti confondere le idee leggendo gli archivi e tieni sempre presente che il risultato per tutti e' un arco che raccorda le teste delle costole

[piergi42]

Grazie Aco,ritornerò a leggere .....e a meditare anche su questi consigli al momento opportuno
il mio neurone se gli propongo più cose in contemporanea impugna il forcone e poi per me son zi acidi [smilie=pdt_piratz_06.gif]

[trinakria]

Allora siamo in due...

[Aco]

in verita' e' un po una stupidata, il fatto e' che dal vivo ci vogliono 5 minuti per mostrare e chiarire ogni dubbio che ci fosse mentre a scriverlo in un forum sembra tutto piu' complicato.
un neurone ha abbastanza potenza per capire mentre il piu' delle sue risorse sono impegnate a guardare la televisione.
Un amico qui ha fatto un corso di costruzione sulla spiaggia e lo ha dimostrato senza problemi nonostante ci fosse un bel gruppetto di signorine molto "liberali" proprio dietro la sua schiena... credo che in quel corso le risorse delegate alla costruzione fossero attorno all'ottavo di neurone ... piu' tardi ci si chiedeva se adottarlo come metodo di marketing per il corso ma pagare le ragasse probabilmente avrebbe mangiato il guadagno

[piergi42]

beati voi,qui a Carloforte,non si trova neanche qualche compagno per uscire in kayak,pur essendo una bella isola con un mare splendido.
Altro che corsi in spiaggia,manco un corso di tecnica per imparare ad usare la pagaia.
Per contro,si gode di grande tranquillità e sicurezza....che al giorno d'oggi è importante.zzz z [smilie=pdt_piratz_04.gif]

[leonardokayak]

Una piccola divagazione : ho letto da qualche parte (non ricordo dove ) che a Carloforte c'è una bella tradizione di Mastri d'Ascia e una bottega ancora in attività ...me lo confermi ? (scusa l'OT).