New Ranger/Il riscatto/Varato!

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alexdilellis
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

AVVISO IMPORTANTE: se intendete applicare ai vostri skin on frame i tappi a vite come ho fatto io, dovete fare attenzione. Ho provato a incollare direttamente il telaio in plastica di questo tipo di tappo sul telo in pvc. Dopo alcuni giorni, TAPPO E TELAIO SI SONO STACCATI. Infatti, la colla per PVC non fa presa sulla plastica del tappo.
Allora ho agito così:
-ho creato una guarnizione intorno al telaio del tappo, dalla parte che poi andava infilata nel buco da me fatto nel telo; questa "guarnizione" l'ho fatta con scotch telato Saratoga;
-poi ho di nuovo infilato il tutto nel buco del telo, usando come "colla" uno scotch bi-adesivo per esterni. Uno di quelli che vengono propagandati per sostituire gli stop a muro. Lo scotch bi-adesivo non è altro che una specie di pasta adesiva gommosa, protetta da due pellicole che vanno asportate. Dopo aver pressato bene tutto, ho aspettato 72 ore;
-quindi ho creato una cornice di compensato, cioè un anello di legno tondo compatibile con il telaio in plastica del tappo; ho impermeabilizzato la cornice con due mani di flatting;
-ho infilato la cornice di legno dentro il kayak e l'ho applicata sotto il telaio del tappo; infine ho avvitato 8 vitarelle da 1,2 cm nei fori esistenti sul telaio in plastica del tappo.
Il tutto tiene e non mostra segni di infiltrazione. La cornice interna serve a evitare che tappo e telaio si strappino via, se afferrati. Lo scotch bi-adesivo sembra avere una buona tenuta. Resta il problema di quale colla usare se si vuole unire il telo di pvc ad altre plastiche.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

Promossi e bocciati/ E' tempo di passare in rassegna i tentativi di innovazione che ho fatto, evidenziando gli errori.
"Fazzoletti" in Hdpe: BOCCIATI. Nel proposito (in sé virtuoso) di utilizzare la grande quantità di scarti in Hdpe derivante da precedenti costruzioni, ho pensato di costruire seste in legno (anche per non consumare altre tavole in costoso materiale plastico) e di applicarvi delle punte in Hdpe, sagomate in modo da creare gli "snaps" dove passano i tubi. E' un metodo citato da Yost, valido in caso di riparazione di seste rovinate.
Io ho avuto la cattiva idea di usare pezzi sottili (circa 7,5 mm di spessore). Risultato: la "tenuta" del tubo è pessima. Creare 48 "fazzoletti" di Hdpe, sagomarli e imbullonarli sulle seste di legno è stato un lavoro improbo e, alla fine, inutile. Le seste "composite", irte di bulloncini, alla fine non pesano molto di meno di quelle in Hdpe. I tempi di lavorazione si allungano in modo insostenibile. Conclusione: usate questo metodo soltanto per riparare una sesta, e, se lo fate, usate pezzi di Hdpe spessi almeno 1,5 cm.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

PROMOSSI E BOCCIATI/

Perni e feritoie/:BOCCIATI. Una volta che si è abbandonato l'HDPE come materiale per le seste, sorge il problema di come tenere uniti i tubi alle seste stesse. Una soluzione che ho tentato è quella di far sporgere la testa di una vite nell'incavo previsto per ogni tubo; nel tubo stesso, ho trapanato un foro largo, per far passare la testa, seguito da un canale più stretto.
Il metodo non è praticabile.
Il problema è che i tubi di un kayak non sono segmenti paralleli, ma piuttosto gli spigoli di due tronchi di cono, peraltro INCURVATI. Quindi, dopo aver fissato la prima sesta, si fatica come pazzi per piazzare la seconda e la terza. Spesso senza riuscirci.
Il sistema può funzionare al massimo su una sesta o due, lontane l'una dall'altra. Io l'ho lasciato come sistema residuo, soltanto sulla sesta 1 e sulla 8.
Senza contare la fatica: non avendo un "frullino" piccolo abbastanza, ho creato i canali facendo un buco dopo l'altro e poi rettificando con una lima. Inoltre, la quantità di buchi e canali indebolisce i tubi. Il sistema può essere usato al massimo sul deckridge posteriore, che in un Greenland è tutto dritto.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

PROMOSSI E BOCCIATI/
Fascette "ingegnerizzate": PROMOSSE A PIENI VOTI
E' l'unica mia "invenzione" della quale sono veramente orgoglioso. L'uso di stringhe, fascette o legamenti è vecchio quanto la storia del kayak. Io ho applicato una striscia di tessuto Pvc, resistentissimo alla trazione, a una fascetta per elettricista APRIBILE, tagliata in due. Così ho ottenuto una fascetta che ha forza di trazione, stringimento modulabile e resistente, possibilità di essere riaperta quasi all'infinito e NESSUNO SPESSORE sotto la pelle del kayak.
Mi rendo conto che fascettare in questo modo un intero kayak folding allunga i tempi di montaggio (attualmente sono sopra i 60 minuti…). Nel mio New Ranger ho usato in tutto 22 fascette. Nel nuovo progetto, che ho già in mente, spero di superare il problema.
Non pretendo certo che gli altri costruttori facciano come me. Però tenete presente che tre o quattro fascette alla fine servono anche sui modelli di Yost con seste in Hdpe, non sempre a tenuta perfetta nei punti di maggior spinta.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

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PROMOSSI E BOCCIATI/
Legno: PROMOSSO. Il legno è un bel materiale, si taglia e si lavora con facilità, è facilmente reperibile e costa poco, al contrario dell'Hdpe. La tavola di compensato marino okumè dalla quale ho ricavato le seste mi è costata 33 euro. Spessore 1,9 cm. Occorre pazienza e attenzione nel fare i buchi, perché il compensato si "sfoglia" quando la punta arriva dall'altra parte. Sulle seste più delicate ho lasciato una colonnina centrale, necessaria per irrobustirle. Il legno si rompe? Sì, ma in passato anche una sesta in Hdpe (un Masik) mi si è rotta.
Differenza importante con l'Hdpe: i fori non avvolgono i tubi per circa 3/4, bensì per metà e anche meno. Non c'è "snap", soltanto spinta. Di qui la necessità di escogitare sistemi di bloccaggio.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

PROMOSSI E BOCCIATI/
Adesivo sugli inserti: RIMANDATO A SETTEMBRE. Vista l'irreperibilità sul mercato italiano di tubi di alluminio da 17 mm, non mi restava che rassegnarmi a giunzioni un po' "lente" oppure tentare un ispessimento. Ho usato (non su tutti i tubi) l'etichetta plastificata di bottiglie di pomodoro, che è la migliore superficie che ho trovato, meglio dello scotch che alcuni usano, che secondo me tende a bloccare lo scorrimento.
Non sono soddisfatto del risultato, inizialmente buono. Su alcuni inserti, dove avevo applicato male la pellicola, o dove l'avevo lasciata sporgere, il materiale plastico si è sfrangiato, creando problemi.
Conclusione: usate pure scotch o etichette (se l'adesivo sull'etichetta è eccellente), ma sappiate che è una soluzione precaria. Forse è meglio accontentarsi di una giunzione lenta.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

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Inserti mobili a chiavistello: RIMANDATI A SETTEMBRE
Nel progetto che ho realizzato, il telaio è diviso in due parti, metà di prua e metà di poppa. I due mezzi telai si infilano uno alla volta nella pelle del kayak, poi vengono congiunti e messi in tensione. Della chiglia parleremo a parte. Per i gunwales e le chines ho escogitato un sistema a chiavistello: un inserto mobile, non rivettato, che scorre tra i due tubi da congiungere, un po' come i chiavistelli nelle vecchie porte. Non è una mia invenzione assoluta, marche come la Trak usano questo principio, con materiali ben più adatti di quelli che usato io.
Il sistema funziona, con qualche difficoltà di scorrimento. Comunque sono riuscito a smontare e rimontare il kayak più volte e a usarlo in mare.
Le criticità sono:
-per poter far scorrere i chiavistelli, occorre praticare uno scasso lungo uno dei tubi da congiungere; lavoro lungo e faticoso, che oltretutto indebolisce un po' il tubo;
-è indispensabile far sporgere una vite, magari coprendola con un pezzo di plastica, per poter spingere su e giù il chiavistello; quindi si avrà un pezzo sporgente, che può dar fastidio alle cosce (il congiungimento delle due metà si effettua nello spazio del pozzetto).
Nel prossimo progetto, ovvierò al problema ribaltando il concetto di chiavistello: anziché un inserto che scorre DENTRO i tubi da unire, userò dei pezzi di tubo da 22, con l'interno fresato, che scorreranno ALL'ESTERNO dei tubi da unire. Il metodo è usato da Yost in un suo kayak del tipo "inflatable".
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

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Presskiel:PROMOSSA A PIENI VOTI. Non ho certo inventato io la chiglia a pressione. E' il metodo-cardine usato per costruire i vecchi folding. La usano tuttora marchi come Nautiraid. Funziona perfettamente, è un buon metodo per dare tensione e distanza ai due mezzi telai all'interno del kayak. Giudizio: è indispensabile se volete costruire un folding senza cerniere lampo e soprattutto senza vertici aperti. Quest'ultimo è il vero punto debole del geniale sistema di Yost, che però usa lo scotch per sigillare le estremità. Tutto il mio progetto nasce dal tentativo di superare quello che per me è un difetto.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

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Attacchi scatolati:BOCCIATI SUL TELAIO IN TUBI. Nei folding tradizionali, i due mezzi telai, infilati dentro la pelle, vengono prima spinti e congiunti tramite la presskiel (vedi post precedente); i due mezzi gunwales (su ciascun lato) vengono congiunti flettendo le due metà e facendole entrare in un pezzo di canalina, imbullonata su una delle due metà e libera dall'altra. Una volta fatti combaciare i due mezzi gunwales, si rilascia il tutto, che torna in tensione esattamente come fa un arco. Il procedimento si ripete su ciascun gunwales, poi sulle chines. In tutto, dunque, servono 4 canaline.
Prima di convertirmi ai "Chiavistelli" (vedi post precedenti) io ho provato a usare canaline di acciaio. Il risultato è stato deludente: le canaline, con spazio interno da 22 mm, erano troppo larghe per i miei tubi, da 20 mm. Il sistema era troppo lasco, il telaio tendeva a spanciare. Inoltre, mi sono reso conto che una canalina, a sezione quadrata, non è idonea a bloccare un tubo tondo.
Conclusione: il sistema non è adatto a un telaio in tubi in alluminio. Viene usato efficacemente, invece, su telai di legno, con stringers a sezione quadrata o rettangolare. Se il prossimo progetto sarà con telaio in legno, lo userò.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

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Utilizzo dell'acciaio:BOCCIATO. Mi piaceva l'idea di usare l'acciaio per alcuni pezzi, in particolare la presskiel e gli attacchi scatolati. A questi ultimi ho rinunciato (v. post precedente). Ho verificato che l'acciaio è un materiale costoso, pesante, difficile da lavorare. Bucarlo è un'impresa, ho rovinato varie punte di trapano. Durante la foratura, la lamiera si infuoca e alla fine rimane un alone nero. L'acciaio non si taglia: si spezza, un po' come il vetro.
La presskiel, elemento centrale del mio progetto, l'ho realizzata prima con una canalina di acciaio: peso, 146 grammi. Poi, con una canalina di alluminio: peso, 106 grammi.
Non c'è partita.
Conclusione: utilizzare canaline in alluminio. Non si arruginisce, è leggero, si lavora abbastanza bene.
Su un eventuale telaio di legno, userei volentieri l'ottone, come sui vecchi kayak, per dare un effetto vintage. Ma è introvabile.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

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Seste basculanti: GIUDIZIO SOSPESO. Nel mio faticoso percorso di ricerca di tecniche alternative, ho tentato di applicare il sistema dei perni, anche questo non nuovo. L'ho tentato sul Masik, a livello dei gunwales. L'obiettivo era quello di una sesta basculante (in questo caso, in orizzontale, come per la porta di un garage). Sono ricorso a perni sfilabili, ricavati da cavicchie. Poi ho realizzato che si trattava di un espediente non necessario, che appesantiva inutilmente il telaio. Ora, la sesta 4 (Masik) e la 5 vengono inserite per ultime, dopo aver infilato e messo in tensione il telaio. Infine si monta la seduta in legno, con i suoi telaietti, che contribuisce a tenere ferme la 4 e la 5, ancorate anche ai due pezzi di deckridge (anteriore e posteriore). Non serve altro.
Tuttavia, non boccio l'idea di una sesta basculante o GIREVOLE. Anzi, il mio prossimo progetto prevede proprio l'utilizzo di seste girevoli su un asse verticale, per facilitare il montaggio e lo smontaggio del kayak dall'interno.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

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Coaming sfilabile lungo un cordino: PROMOSSO MA DEVE DARE DI PIU'. Conoscete la parola "keder"? Vuol dire "tenda" in antico germanico. Oggi indica un sistema per il fissaggio di tende a scorrimento. Dentro un tubo cavo, con una apertura longitudinale per tutta la lunghezza, scorre un cordino, al quale è attaccato un telo. Quest'ultimo può scorrere, senza cadere, e all'occorrenza può essere sfilato. La maggior parte delle tende negli appartamenti seguono il principio keder.
Io l'ho applicato al coaming.
- Ho utilizzato una striscia di pvc, larga circa 14 cm e lunga 160 cm (lo sviluppo del bordo del coaming). Sul lato lungo ho cucito un cordino da 0,5 mm di spessore. Poi ho sfrangiato l'altro lato lungo, ricavando molti "piedini". Quindi ho incollato questi piedini sulla faccia interna del telo del kayak, tutto intorno al buco del pozzetto. Infine ho incollato tra loro le due estremità della striscia di pvc, lasciando liberi soltanto due pezzetti con le punte del cordino. Così ho creato un "colletto" alto circa 5 o 6 cm intorno al buco del pozzetto.
-Quindi ho preso 2 tubi di alluminio da 18 mm di diametro e 1 mm di spessore, ciascuno lungo 80 cm. Li ho sagomati come 2 grosse "C": le due metà del coaming.
-Ho tracciato e poi scavato un taglio nella faccia INTERNA delle "C", per tutta la lunghezza;
-Infine ho applicato ciascuna "C" sul colletto, facendo sfilare dentro il solco la striscia ingrossata dal cordino;
-Le "C" sono assicurate l'una all'altra da 2 pezzi di tubo di alluminio da 22, due "bussolotti" lunghi meno di 10 cm, anch'essi muniti di scanalatura, anch'essi fatti sfilare attorno al cordino (prima si infila nel cordino un bussolotto; poi una "C"; poi l'altra "C" contrapposta; infine l'ultimo bussolotto).
Il sistema non è male. Tuttavia:
-la preparazione dei tubi è lenta, faticosa e delicata. PRIMA bisogna piegare il tubo, POI bisogna fare il taglio longitudinale; usare un frullino con la lama il più possibile sottile;
-l'inserimento nel cordino è difficile, ungere sempre con molto grasso;
-smussare accuratamente tutti gli angoli e anche il taglio, usando carta abrasiva;
-sarebbe preferibile usare due tubi da 20 mm, spessore 1 mm, per far scorrere meglio il cordino;
-la piegatura del tubo dovrebbe essere accurata, usando anche l'apposita molla che gli idraulici adoperano per evitare lo schiacciamento del tubo; la presenza di angoli e schiacciamenti (come nel coaming che ho realizzato) ostacola lo scorrimento;
-andrebbe fatto un colletto più alto, diciamo 7, 8 o 10 cm, in modo da poter infilare il tubo con più comodità.
Un coaming sfilabile consente di avere una pelle completamente arrotolabile. Tuttavia, il prototipo da me realizzato presenta uno svantaggio: per infilare e sfilare il telaio del kayak, le due "C" o almeno una di esse devono essere sfilate, altrimenti il telaio non entra.
Durante le fasi di costruzione, l'infilaggio e la sfilatura ripetuta del coaming hanno causato un buco (che ho poi tappato).
Nel prossimo kayak terrò presenti tutti questi elementi e integrerò questo coaming (sempre con il cordino) con un colletto a velcro, in modo da poter staccare completamente la parte con le due "C" dal resto della copertura.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

Questo forse è più chiaro.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

Beh, fine. Scusate la prolissità, ma era importante chiarire bene che cosa ha funzionato e che cosa no. Adesso avete capito perché ci ho impiegato quasi due anni a fare questo kayak :lol: :lol: :lol:
Arrivederci al prossimo progetto e buone pagaiate a tutti!
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by unzibug »

Con questi dettagli si capisce anche meglio la quantità immane di lavoro :shock:
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