Rieccomi! allora, dall'ultima volta, ho stuccato i forellini lasciati dalle vitine con resina addensata con silice colloidale e un po di polvere di legno . per dare un po di colore, poi ho carteggiato le stuccature con il rotorbitale e stondato gli spigoli del compensato con la levigatrice a nastro, in questo modo risulterà piu facile la successsiva applicazione del tessuto di vetro, e nel contempo essere meno esposte a danni derivanti da urti accidentali (lo spigolo vivo si scheggerebbe facilmente) e sicuramente è esteticamente piu "marino". Per evitare problemi in fase di laminazione ho spennellato l'esterno dello scafo con la resina epossidica, che una volta catalizzzata, ho carteggiato , questo per togliere il pelo del legno che bagnandosi con la resina si è sollevato, il sospetto mio, è che il pelo sollevandosi, tenda a far fare le bolle alla vetroresina, e ne peggiori l'adesione al compensato. A ulteriore protezione delgli spigoli e della chiglia, ho applicato un nastro di tessuto da 220 gr/m3 alto 10 cm, spennellando prima la resina sugli spigoli e stendendo poi il nastro, finendo il lavoro stendendo e resinando ulteriormente, con un rullo a pelo corto.
Finalmente a questo punto, mi sono sentito sicuro di poter staccare lo scafo dallo scalo, tanto con il nastro di vetroresina, ero sicuro che non si sarebbe mosso piu nulla, e così è stato, e finalmente ho potuto vedere il kayak girato "pel sù verso

" e per la prima volta rendemi bene conto di come mi è venuto, e devo dire...che quello che ho visto, non mi è dispiaciuto per niente!
attualmente ho cominciato a fare i cordolo di resina caricata con microfibra , silice, polvere di legno, sulle giunzioni tra compensato e paratie strutturali, il cordolo tra compensato e correnti mi sembra inutile, c'è gia il nasto di tessuto esternamente e poi ci sarà un ulteriore strato di vetroresina, e quando ho incollato i compensati, non sono stato a lesinare con la resina
