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Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 2 Jan 2012, 23:06
by dragonfly
a questo punto ho spennellato l'epossidica sui correnti e i bordi interni della sagoma, per preparare il supporto per lincollaggio, con resina addenzata con silice colloidale e un po di polvere di compensato recuperata dalfiltro della levigatrice, un po per risparmiare ma soprattutto per colorare il cordone di resina dello stesso marroncino del compensato. per tenere fermo il pannello ho usato delle piccole viti che poi ho rimosso a catalizzazione avvenuta. prima ho fissato le due fiancate
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e infine le carene
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due parole le volevo spendere su questa tecnica costruttiva, che portemo definire wood on frame, l'impressione che ho avuto, e qui chiedo il parere di chi ne sa piu di me di cuci&incolla, è che con questa tecnica, si possano ottenere forme impossibili da ottenere con la tecnica classica, questa opinione mi si è formata nella testa (ma potrei sbagliarmi) osservando la zona prodiera, ragionando sul fatto che con la forza che mi ci è voluta per flettere e torcere il compensato della chiglia, inevitabilmente, anche nel caso fossi riuscito a cucirlo al compensato delle fiancate, lo avrebbe deformato, cambiando di fatto il profilo della prua, rispetto a come lo avevo disegnato, come si nota dall'ultima foto, il compensato della carena e quella del fianco formano un unico piano, cosi' come è la prua del kayak a cui mi sono inspirato quando l'ho disegnata, il sea wolf della qayaq che di fatto è la versione in vetroresina di un sof
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per adesso sono arrivato a questo punto, non mi resta che stondare gli spigoli e stuccare i forellini delle viti..

Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 2 Jan 2012, 23:17
by ziggio
Molto ingegnoso!...ma potrebbe essere un'idea utilizzare le lastre di vtr al posto del compensato e poi saldare perfettamente assieme il tutto con la stuoia di fibra ed epossidica come per un cuci-incolla qualsiasi...o no?

Concordo con il carro armato, anch'io senza di lui sarei perso! :lol:

Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 3 Jan 2012, 22:03
by dragonfly
quella della vetroresina si potrebbe anche fare, ma : è molto sottile e si bucherebbe facilmente, è molto moscia, e ci vorrebbe un telaio tipo sof, ma non sono poi così sicuro che essendo comunque rigida trasversalmente, riesca a seguire la torsione del telaio in legno vincolato con legature tipico del sof

Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 6 Jan 2012, 11:24
by trinakria
:wink: mi piace molto complimenti...... :wink:

Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 7 Jan 2012, 1:50
by federico69
Complimenti oltre per la realizzazione anche alla ricerca inovativa!!!

Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 12 Jan 2012, 22:59
by dragonfly
Rieccomi! allora, dall'ultima volta, ho stuccato i forellini lasciati dalle vitine con resina addensata con silice colloidale e un po di polvere di legno . per dare un po di colore, poi ho carteggiato le stuccature con il rotorbitale e stondato gli spigoli del compensato con la levigatrice a nastro, in questo modo risulterà piu facile la successsiva applicazione del tessuto di vetro, e nel contempo essere meno esposte a danni derivanti da urti accidentali (lo spigolo vivo si scheggerebbe facilmente) e sicuramente è esteticamente piu "marino". Per evitare problemi in fase di laminazione ho spennellato l'esterno dello scafo con la resina epossidica, che una volta catalizzzata, ho carteggiato , questo per togliere il pelo del legno che bagnandosi con la resina si è sollevato, il sospetto mio, è che il pelo sollevandosi, tenda a far fare le bolle alla vetroresina, e ne peggiori l'adesione al compensato. A ulteriore protezione delgli spigoli e della chiglia, ho applicato un nastro di tessuto da 220 gr/m3 alto 10 cm, spennellando prima la resina sugli spigoli e stendendo poi il nastro, finendo il lavoro stendendo e resinando ulteriormente, con un rullo a pelo corto.
Finalmente a questo punto, mi sono sentito sicuro di poter staccare lo scafo dallo scalo, tanto con il nastro di vetroresina, ero sicuro che non si sarebbe mosso piu nulla, e così è stato, e finalmente ho potuto vedere il kayak girato "pel sù verso :D " e per la prima volta rendemi bene conto di come mi è venuto, e devo dire...che quello che ho visto, non mi è dispiaciuto per niente! :mrgreen:
attualmente ho cominciato a fare i cordolo di resina caricata con microfibra , silice, polvere di legno, sulle giunzioni tra compensato e paratie strutturali, il cordolo tra compensato e correnti mi sembra inutile, c'è gia il nasto di tessuto esternamente e poi ci sarà un ulteriore strato di vetroresina, e quando ho incollato i compensati, non sono stato a lesinare con la resina
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Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 12 Jan 2012, 23:05
by ziggio
Sicuramente verrà una bellezza e anche "corazzato"! :D un po' di fibra in più non fa mai male :wink:

Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 13 Jan 2012, 9:14
by Ade72
8) 8) Intervengo solo ora perchè ero distratto da altre faccende, come il mio SeaBee che si è trasformato in un mezzo SeaTour, come rifare tutta la scorta di esche siliconiche percè tra un pò si ricomincia o come vedere un modello da fare per la sfida dei folding, ma io per il mio personale kayak da pesca avevo pensato ad un open cockpit con doppio fondo drenante (come nei SoT) come te costruirò prima un frame grazie alle section che copierò spudoratamente o dal Victoria Patagonica o da un altro modello molto semplice che ho visto ora non trovo il link, mai appena posso te lo posto. Poi Aggiungerò il compensato e vetro resina ispirato dal metodo costruttivo dell'ingegnere americano Spira, se può servirti ti metto il link:
http://www.spirainternational.com/
Fammi sapere che ne pensi! :mrgreen:

Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 13 Jan 2012, 22:54
by dragonfly
i disegni di spira li avevo gia visti, ma mi sembrano un po strani, soprattutto le barchette, sinceramente non capisco perchè un roker così estremo, quella di utilizzare longheroni a sezione tonda come per i folder, mi era venuta anche pensata, magari per il futuro, però resta il problema che offrono poca superficie di incollaggio, per il doppio fondo autosvuotante, occhio alla larghezza, sotto i 70 cm puo essere un problema, infatti io con 63 cm me lo posso scordare, al massimo potrei fare i fori nei pozzetti dove andranno i piedi, , ma questo significa comunque avere i piedi sempre a mollo anche con mare piatto... l'abitacolo devo ancora disegnarlo, anche se so gia come farlo....comunque in stile kaskazi dorado

Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 22 Jan 2012, 22:44
by dragonfly
un altro po di lavori... la seduta, sono stato piu basso possibile, per non alzare il baricentro, scelta obbligata per avere un minimo di stabilità, quando si pesca, non si ha la pagaia in mano, inoltre è facile sbilanciarsi, vuoi per prendere qualche cosa da qualche gavone, vuoi anche per l'azione di pesca stessa come, per esempio girarsi per togliere o metere la canna nei portacanne posteriori, oppure lanciare se si pesca a spinning o si jigga di lato, anche se questo comporta di non poter rendere autosvuotante la seduta :( l'importante è minimizzare i volumi allagabili, costruendo uno schienale curvo , e separando la seduta dalla zona dove si alloggiano i piedi con una cassonatura che sale sotto le ginocchia, un bel gavone rialzato in mezzo alle gambe, toglie quasi tutto il volume allagabile in pozzetto
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comunque un paio di boiate le ho fatte, in primis, sarebbe stato meglio fare prima i fianchi laterali dell'interno del pozzetto e poi costruirci dentro il sedile e il gavone centrale, e soprattutto passare le guaine dove scorrono i cavi di acciaio del comando timone PRIMA di mettere la copertura della parte posteriore.... mi sono fatto prendere dalla fretta!
comunque il lavoro è andato avanti ancora un po, e completato la zona pozzetto, ho subito coperto la zona anteriore, ma se quando si fa il tetto alle case i alza la bandiera italiana, quando si copre il kayak che bisogna fare ?? :)
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soggettiva del pozzetto
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Re: e il tarlo ricomincia a rosicare

Posted: 24 Jan 2012, 14:26
by Aco
per non avere il sedere a mollo se non ti va, o non puoi fare altro, almeno fa drenare la seduta dentro al pozzo per i piedi, una piccola grata rimovibile in legno ti terra' i piedi e roba varia all'asciutto, una pompa a mano installata nel gavone centrale ti permettera' di svuotare l'area in un lampo.
Oh se il gavone centrale taglia completamente in due il pozzo per i piedi metti un tubetto per far passare l'acqua da una parte all'altra sul fondo... rende tutto molto piu' semplice da svuotare.

Re: Dragonfly e il suo plywood on frame

Posted: 24 Jan 2012, 23:52
by dragonfly
vedi aco, il fatto è che verosimilmente il livello della seduta, è molto piu basso della linea di galleggiamento,se mettessi in comunicazione i pozzini dei piedi con la seduta, sarei in ammollo!, lo stesso avviene sui kayak sot sia i kazkazi, che gli stealth sudafricani, mica mi sono inventato nulla! anche su questa tipologia di scafo, l'unica via è la spugna, comunque si tratta per lo piu dell'acqua di scolo della pagaia , quindi poca, il grosso che arriva dalle onde di prua si ferma a livello delle caviglie, dove i fori di drenaggio ci sono, e grazie all'estrazione dinamica, viene drenata subito, se si è sufficientemente veloci, altrimenti i fori sono lasciati tappati o comunque ci sono pochi cm di acqua, cosa normale per tutti i sot in circolazione. per la cronaca il piano di appoggio dei piedi e quello della seduta stanno circa alla stessa altezza. la necessità di mantenere basso il baricentro , è data dalla ridotta larghezza (63 cm) contro i 70/75 cm dei sot in circolazione

Re: Dragonfly e il suo plywood on frame

Posted: 25 Jan 2012, 4:13
by Aco
oh, non mi ero accorto che avessi fatto i drenaggi nel pozzo dei piedi.... letto sbagliato... mea culpa...

Re: Dragonfly e il suo plywood on frame

Posted: 25 Jan 2012, 23:11
by dragonfly
infatti ancora nn lo ho fatti, :( sto lavorando sulla coperta , per aprire i fori di accesso ai gavoni, e sto andando a olio di gomito e carta vetrata per lisciare le raccordature dei compensati del pozzetto, e eliminare le scacazzature di resina addensata, ma a breve rimetto le mani anche li

Re: Dragonfly e il suo plywood on frame

Posted: 3 Feb 2012, 23:10
by dragonfly
finalmente ho trovato un po di tempo per portarmi avanti con i lavori, sinceramente non ce la facevo piu a vedere il compensato della coperta che strabordava irregolare, così ho tirato fuori il pantografo con l'utensile per stondare gli angoli, e già che c'ero ho anche fatto il tappo al gavone centrale, e....con il bordo superiore pareggiato, si presenta così :)
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altro lavoro che mi ha fatto un po ragionare, è stato come realizzare il doppiofondo con annesso foro di drenaggio dei pozzetti dove vanno i piedi, la soluzione che ho adottato è stata quella di incollare un tacco di legno sul fondo dello scafo, dove poi avrei praticato la foratura
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