modello baidarka da 15 piedi

Sezione studio dedicata ai principali software di progettazione e disegno per la progettazione di scafi.

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Giovanni G
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by Giovanni G »

Bravo giuseppe!!
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by Aco »

perche' non hai girato i pannelli del fondo dentro la coda, come in prua?
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by skiuma »

Aco wrote:perche' non hai girato i pannelli del fondo dentro la coda, come in prua?
perchè in questo modo ho il troncamento dello skeg, a differenza della prua dove le linee risultano sinuose. Magari, se ci riesco, applico la stessa tecnica della poppa anche al naso di prua... :?
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by Aco »

si ma la poppa non deve essere troncata bruscamente la' sotto...
se ci riesco, applico la stessa tecnica della poppa anche al naso di prua...
:?: :?
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by skiuma »

non ho capito bene... mi spieghi meglio per favore?
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by skiuma »

Giovanni G wrote:Bravo giuseppe!!
...mettici qualche kg in più di dislocamento...
Grazie Giovanni!
per aumentare ancora di più il dislocamento dovrei allargarlo troppo :?
Il target di questo baidarka è un piccolo/medio pagaiatore (attorno ai 70 kg)
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by Aco »

se la transizione e' brusca trascina acqua, la parte tronca parte piu' su.
con quel dislocamento e' piu' per un pagaiatore di 60kg, se tu stai in quei pesi ok, vedi qunto peso ci vuole ad affondarla di un paio di cm sopra LWL.
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by skiuma »

con un draft di 11cm il dislocamento è 100 kg... 30 kg tra kayak e birre sono sufficienti per permetterci un pagaiatore/pagaiatrice di 70 kg?
per la transizione di poppa sto lavorandoci... la soluzione è simile all'aleutesque di Shade :?
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by Aco »

prendi ad esempio te' stesso con tutto l'equipaggiamento necessario, il peso di uno S&G di dimensioni simili ed avrai un punto di partenza.
L'Aleutesque ha una coda completamente diversa, cerca di non finire con una roba alla zegul pero'...

non prendere come riferimento l'sssetto della foto di Brink che hai postato, ci sono foto mentre la testava di proposito seduto piu' arretrato del normale e la coda gli affonda piu' del dovuto, vedi i suoi commenti in proposito.

Sara' un idea balzana ma perche' non mandi il disegno direttamente a Brink con un email e vedi che ti dice?
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by Giovanni G »

Vi seguo con interesse...così la versione 2.1 la facciamo di 18'... ;)!!
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by Aco »

versione 18' di uno scafo che era gia da originale attorno a quella lunghezza ed e' stato rivisto per ottenerne un 14 piedi che e' stato ricpiato per ottenere questo? WOW ... un circolo completo :mrgreen:

Scherzi a parte spererei che il prossimo esercizio riguardante la baidarka sia qualcosa disegnato di sana pianta senza partire da niente, dopotutto le proporzioni della baidarka non sono difficili da mettere giu'
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by Giovanni G »

A firenze si dice:
"..fare e disfare l'è tutto un lavorare!!" :mrgreen: :mrgreen: :wink:
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by skiuma »

Aco wrote:... Scherzi a parte spererei che il prossimo esercizio riguardante la baidarka sia qualcosa disegnato di sana pianta senza partire da niente, dopotutto le proporzioni della baidarka non sono difficili da mettere giu'
vedi Aco che, come al solito corri troppo? :wink: Per il momento, come dici, faccio degli "esercizi"... per il "compito in classe" ci sto lavorando :lol: :lol: :lol:

e poi, da quel vedo e che ho imparato, a parte alcuni rarissimi casi, la maggior parte dei kayak che conosco (anche quelli commerciali), nella migliore delle ipotesi si sono "ispirati" a modelli storici preesistenti; in teoria, si dovrebbero studiare (come ha fatto Zimmerly o Golden) diverse tipologie di kayak dalle quali estrapolare un canone (uno per ogni tipologia)... ma tu stesso mi hai insegnato che ciò è praticamente impossibile: non c'è e non ci potrà mai essere un kayak uguale ad un altro, sia per dimensioni che per forma che per, di conseguenza, caratteristiche e destinazioni d'uso... addirittura lo stesso kayak ha comportamenti differenti se utilizzato da kayaker differenti per esperienza e struttura fisica.
Perciò che differenza fa partire da un kayak esistente e, lavorandoci, modificarlo, piuttosto che partire da un kayak mentale (generalizzato, perchè sintesi dei kayak che abbiamo studiato e dei quali conosciamo le caratteristiche) e, lavorandoci, modificarlo e modificandone anche di conseguenza le caratteristiche di partenza?
Questo può servire al nostro ego per dimostrare "questo l'ho fatto io"?
Ai miei ragazzi spiego che nell'arte l'uomo non ha mai realmente inventato niente dal nulla: anche degli artisti "unici" come Picasso non sarebbero stati quello che sono se non avessero preso (appreso) dai Piero della Francesca, Velasquez o Goya... Lo stesso Raffaello, ha preso a piene mani dall'arte classica e soprattutto da Michelangelo, il quale, a sua volta... L'importante, penso, è scegliersi buoni maestri!
Per concludere, seguendo il tuo consiglio, trovo più logico, a questo punto, partire da zero con un kayak (o baidarka che sia) reale, piuttosto che con un software, perchè dal vero è il legno, la stoffa, altra "materia" che guida le forme che realizzo (non so se mi sono spiegato)... poi da li posso estrapolare gli offsets per realizzarlo via software.
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by leonardokayak »

Questa stimolante conversazione mi ha suggerito alcune considerazioni...in particolare riflettevo sul fatto che nella progettazione di un kayak ( e con questo termine generico raggruppo tutte le tipologie, groenlandesi, aleutini e artici in genere) non si può prescindere dal metodo costruttivo che si prevede di seguire. Le moderne tecnologie informatiche (...leggi software di progettazione) consentono di elaborare e sviluppare progetti che hanno raggiunto un livello di efficienza e rigore professionale che sarebbe stato impensabile sino a poco tempo fà. Io avverto però l'insidia che tanta facilità di supporti informatici facciano perdere di vista l'essenza del risultato finale. Pur non essendo di certo il caso di Giuseppe, che tra di noi è forse il più attento e informato sulla cultura dei kayak tradizionali, mi appare un tantino artificioso sviluppare un nuovo modello di kayak tradizionale utilizzando tali software, semmai ci si potrebbe avvalere di tale percorso progettuale per trasferire in un modello da destinare alla costruzione in composito alcuni dei canoni dei modelli storici che si ritiene risultino utili nel moderno utilizzo. Noto comunque ( ed è un parere del tutto personale accompagnato dal massimo rispetto per chi ci ha lavorato con sana passione) che i tentativi di trasferire la tipologia "Baidarka" nei kayak di serie in composito ha avuto risultati molto discutibili specialmente quando si è pensato di "scimmiottarne" le linee... (diverso il caso del baidarka di Hutchinson che ha creato un "Sea-Kayak" moderno trasferendo alcune caratteristiche dei kayak artici dell'Ovest). In conclusione procederei con una certa cautela nello sviluppare tipologie storiche con i moderni supporti informatici.
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Re: modello baidarka da 15 piedi

Post by skiuma »

Leo, sempre per approfondire questa discussione , vorrei fare una riflessione che, apparentemente non c'entra:
ai miei ragazzi faccio tracciare le linee di un disegno proiettandole direttamente sulla tela (una specie di ricalco elettronico) utilizzando il videoproiettore della LIM. Ai "puristi" del disegno sembra un'eresia... dimenticando che lo stesso Canaletto, nelle sue vedute di Venezia, utilizzava la camera ottica per "copiare" la realtà. Sai però cosa ho notato? Chi "sa" disegnare comunque farà una copia più precisa e bella rispetto a chi invece non sa disegnare... ed eccomi al punto: chi è colui chesa disegnare?
Non è solo una dote coordinativa fine-motoria, a mio parere... chi sa disegnare è colui che la realtà ce l'ha nella sua testa perchè ha osservato con attenzione ed ha interiorizzato tale forma nella sua mente. Quando, come ora, cerco di semplificare la forma della prua bifida e dello skeg di poppa, ti sembrerà strano ma, con la mente, accarezzo la linea del baidarka che ho costruito per capire l'andamento delle linee da trasmettere ai pannelli. Ti assicuro che con la mente è come se sfiorassi la superficie da riprodurre, ed è un cosa che mi capita anche quando disegno volti o altri soggetti.
Tutto questo preambolo per dire che, se non si passa dalla costruzione o dalla percezione (fatta di visione, ma anche di tutti i 5 sensi) del manufatto già esistente, difficilmente il software "semplifica" le cose... è solo uno strumento, come lo è la penna, la matita, la camera ottica o...
Se poi la sensibilità di chi progetta è passata dallo studio dei modelli "classici" allora tutto può essere semplificato (come tradurre una forma in pannelli o in coordinate tridimensionali). Ovviamente, cambiando la materia non possiamo aspettarci la totale fedeltà alle origini ma, se ci pensiamo bene, non è detto che nylon balistico ha le stesse caratteristiche della pelle di foca o di tricheco :? ...
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