New Ranger/Il riscatto/Varato!

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alexdilellis
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by alexdilellis »

Spinta verso il basso la Presskiel, l'ho fissata con bulloncini di bloccaggio. Non senza fatica, perché uno non voleva entrare. Poi tutto è tornato a sfilare. Ho dovuto però segare un dente sul troncone di chiglia che proviene da poppa: circa 0,4 mm. Era inutile. Le due metà di chiglia sono saldamente unite dalla canalina e da ben 4 bulloncini.
Poi ho fatto combaciare, una coppia alla volta, le due.meta' di ciascun gunwale e di ciascuna chine, infilando i chiavistelli. Non è stato molto difficile. A questo punto il telaio è montato, restano da piazzare le 2 seste maggiori, la 4 (Masik) e la 5 (schiena).
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alexdilellis
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by alexdilellis »

E ora descriviamo i problemi. Una difficoltà è costituita dalle frange interne, dove erano assicurati i cordini di tensione usati per fissare il telo di chiglia. Mi spiego. Quando si incollano i teli di coperta (anteriori e posteriori), essi vengono incollati sul telo di chiglia, spargendo una striscia di colla esternamente, lungo la linea dei gunwales. Così, all'interno, restano due strisce libere da colla, quelle traforate con buchi attraverso i quali passa il cordino come un laccio delle scarpe.
Nel sistema di Yost, questo non è un problema, perché una volta applicata cerniera lampo ed, eventualmente, il flap a velcro, la pelle del kayak si apre agevolmente in due e uno taglia quello che gli pare. Volendo si possono lasciare le due strisce traforate, tanto in fase di montaggio possono essere comodamente sistemate con le mani dove devono stare, cioè SOPRA i gunwales.
Non così nel mio kayak. Il cordino l'ho tolto faticosamente, come ho scritto nei post precedenti. Ora però, a telaio sfilato, le due strisce interne pendono verso il basso, come le orecchie dei cani. E così, in fase di infilatura dei mezzi telai, tendono a finire SOTTO i gunwales, anziché sopra,, creando un rigonfiamento che non ci deve stare.
Ho risolto girando la pelle con il foro del pozzetto verso il pavimento e infilando il mezzo telaio anteriore anch'esso rivoltato. In pratica, la posizione dell'eskimo. Così le strisce, per forza di gravità, tendono a andare in basso.
Mi sono anche aiutato con un tubo lungo e sottile, per sistemare le strisce da dentro. Finalmente ce l'ho fatta. Senza questo problema, infilare il telaio ben ingrassato sarebbe stato quasi una passeggiata.
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alexdilellis
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by alexdilellis »

Conclusione: a mano a mano che mi scosto dal metodo Yost, devo per forza riscoprire le tecniche e le procedure dei vecchi costruttori di kayak smontabili. Troppo tardi mi sono ricordato della procedura descritta da Lorenz Mayr, un pioniere tedesco del kayak: essa prevede l'applicazione del telo di coperta (cucitura, nel suo caso) dal centro kayak verso gli estremi, lasciando una spanna o anche più libera prima di arrivare ai vertici (di prua e di poppa). La procedura prevede numerosi smontaggi e rimontaggi del telaio in fase di realizzazione della pelle (lo skinning di Yost), per.migliorare il tensionamento. Ciò è possibile grazie alla Presskiel, realizzabile anche con più fori o gradini per aumentare o diminuire la spinta, un po' come le chiusure degli scarponi da sci (io non l'ho fatto). Infine, la pelle quasi completa può essere rivoltata come un calzino, grazie alle estremità non completate. Solo alla fine si cuciono (incollano, nel mio caso) i vertici di prua e poppa.
Se avessi fatto così, avrei potuto rivoltare la pelle e tagliare le strisce interne bucherellate, utili in fase di tensione, ma poi trasformate in ostacolo allo scorrimento dei tubi. Invece, io ho chiuso quasi del tutto i vertici, perché ho cominciato a incollare i teli di coperta.partendo dalle punte, non dal centro.
Da tenere presente.per.la prossima volta.
Forse applicherò due.boccaporti d'ispezione a vite, per eliminare le strisce. Saranno anche utili per stivare oggetti.
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and
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by and »

ben lavoro.
grazie per aver condiviso il tuo percorso di "ricerca". da tanto tempo fantastico sull'autocostruzione del folding in legno come soluzione alternativa al rigido ed eventualmente al gonfiabile. la chiglia a pressione è una furbata interessante per evitare le cerniere sui ponti.
bravo
ed ora buone pagaiate...
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by alexdilellis »

Grazie, ma non è ancora completo. Devo chiudere le estremità e applicare cime ed elastici. Per me è un onore condividere questa (faticosa) esperienza con Kayakinlegno. Cercherò di essere severo nell'indicare i difetti della mia costruzione, in modo da far risparmiare tempo, materiale e denaro a chi volesse seguire questa strada.
Nel corso di questo progetto, durato un'enormità, quasi due anni, ho sperimentato varie soluzioni, scartandone la maggior.parte perché non valide (ho rifatto le seste quattro volte). Dopo il varo, farò un preciso elenco delle idee che non hanno funzionato, con foto.
Ad And dico: c'è la possibilità (non prevista nel sito di Yost) di costruire un folding COL TELAIO IN LEGNO, con gli stringer scomponibili in vari pezzi grazie a giunti fatti con pezzi di canaline di metallo. Anzi il mio progetto originario era questo: un kayak folding più ecologico, con telaio in legno e pelle in cotone cucito. Niente colla, niente plastica. Poi ho ripiegato sui tubi di alluminio, a me più familiari. Comunque, dà un'occhiata al sito della francese Nautiraid, l'idea è quella.
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by alexdilellis »

Post inserito per sbaglio, non so come si cancella
alexdilellis
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by alexdilellis »

Post importante per tutti coloro che lavorano con teli in Pvc e usano la tecnica dell'incollaggio: su consiglio del venditore, ho diluito la colla bi-componente che uso (la Adegrip Adeco per Pvc) con un po' di diluente, il "thinner". Il risultato mi sembra buono: la colla, almeno allo stadio iniziale, è molto più fluida, quasi liquida. Questo consente di stenderla con un pennello, mentre io finora ho adoperato esclusivamente la punta di uno scalpello, a mo' di spatola. Non noto grandi differenze in termini di tempi di essiccatura: dopo aver spalmato un velo su ciascuno dei due lembi da incollare, aspetto circa 15-20 minuti. Io, finora, usavo soltanto la colla e il suo liquido induritore, come è scritto sul barattolo. Invece: colla+un po' di thinner+liquido induritore nella giusta quantità+ mescolare bene con un cacciavite e aspettare qualche minuto, finché non spariscono le bollicine d'aria nel preparato: funziona bene. Importante: sia l'induritore, sia il diluente/thinner devono essere SPECIFICI PER PVC, e non per neoprene.
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by alexdilellis »

Finito. Che fatica, ragazzi! Ho rimontato interamente il kayak. Sfilare i due mezzi telai da solo è stata una fatica, sebbene avessi ingrassato i tubi con gel di vaselina. Il rimontaggio, invece, non è stato un problema. Ho smontato tutto per tagliare, dall'interno, le maledette frange, residuo della fase di skinning. A kayak rimontato ho praticato 2 fori rotondi a misura e vi ho incollato due tappi a vite per ispezione e stivaggio piccoli oggetti. Per migliorare l'incollaggio ho ritagliato in un pezzo di tessuto di PVC due sottili guarnizioni tonde, che ho incollato nel telaio del tappo. Poi ho incollato il tutto nel buco sul telo di coperta. Aggiunta anche la seduta, tavolette di legno e telaietti in alluminio.
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by unzibug »

Complimenti. Un'impresa epica a giudicare dal lungo e dettagliato resoconto. :D
alexdilellis
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by alexdilellis »

Grazie! Ora la prova del varo...
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by frank 63 »

bel lavoro. Il kayak ha una bella linea. Aspettiamo il resoconto del varo. ciao
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alexdilellis
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Re: New Ranger/Il riscatto

Post by alexdilellis »

Varato ieri a Nettuno. Impressioni in complesso positive. Il kayak non imbarca acqua e questo è già un risultato. La seduta di tavolette sembra reggere (anche se le sostituirò con tavole un po' più spesse). Ho pagaiato con grande prudenza, su e giù nella baia vicina al porticciolo di Nettuno, con un mare calmo, ondine di max 15 centimetri e una brezza leggera. Condizioni ideali. Poi si vedrà con un mare più vivace. Il Ranger risponde, condurlo è piacevole, anche se la seduta è proprio Greenland (del resto, hai voluto la bici? pedala :P ). Con i piedi non tocco la sesta n. 3, quindi dovrò aggiungere un pezzo di espanso a mo' di puntapiedi. Un pezzo di tavoletta di espanso la metterò anche dietro la schiena.
Non è un kayak velocissimo. Ebbi la stessa impressione col mio precedente Ranger autocostruito. Forse anche perché i folding sono sempre un po' più lenti dei rigidi, per via del tessuto inevitabilmente un po' lasco. Poi penso che i talloni, poggiati direttamente sul tessuto, sporgono un po' in basso e contribuiscono a frenare. I piedi premono sia sotto, sia sul tessuto di coperta. Ho il 42, immagino che succede a uno col 44. Vi posso però assicurare che ho provato il Greenland 550 della Cs, bellissima barca, ma è ancora più scomodo del mio.
Nota negativa: in navigazione, osservando la prua, mi sembra che il kayak sia leggermente rollato a sinistra. Questo può dipendere:
-da difetti nella costruzione del telaio, probabilmente uno svirgolamento delle chines, non corretto fino in fondo;
-da una sia pur lieve imperfezione nei telaietti della seduta (ma non credo, sono stato molto attento);
-dalla mia scoliosi, ho la schiena un po' a S lateralmente;
-oppure da tutti e tre questi elementi insieme.
Certo, se avessi potuto puntare i piedi avrei potuto correggere più facilmente la mia posizione di seduta.
Comunque, considerata l'odissea costruttiva che vi ho descritto, questo mi sembra un peccato veniale. L'importante è che il varo sia avvenuto.
Tempi di montaggio: 1 ora e 30 minuti, anche a causa di due errori; tempi di smontaggio, 3/4 d'ora; attrezzi necessari: tanta pazienza; un paio di pinze; un cacciavite a croce; non guasta una chiave a stella per dado n. 8.
Come al solito, la grande fatica è sfilare il rivestimento senza aiuti.
Nei prossimi giorni, farò un elenco dettagliato di tutte le innovazioni che ho tentato, la gran parte da bocciare, alcune da promuovere. Se si propongono innovazioni in un sito di autocostruttori, bisogna essere severi, per risparmiare agli altri i propri errori.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by unzibug »

Complimenti per il varo, finalmente il tuo lavoro è arrivato in acqua.
Nel mio vecchio skin on frame ibrido avevo costruito qualcosa per appoggiare i piedi, una specie di micro seduta per i piedi per non finire coi talloni sul telo.
Tra l'altro era utile anche per proteggere il telo in caso di utilizzo invernale con calzature.
Funzionava, ma credo che il mio avesse più spazio disponibile del tuo.
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frank 63
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by frank 63 »

Bravo, ti rinnovo i miei complimenti.
pace in casa, pace nel mondo.
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Re: New Ranger/Il riscatto/Varato!

Post by alexdilellis »

Grazie a tutti!
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