Ciao Aco; grazie della risposta e scusa il ritardo...
Hai ragione, la domanda è posta male.
Ti/vi faccio parte dei miei pensieri, per cercare di sviluppare il discorso.
Il mio avvicinamento al KLI è avvenuto sulla base di una necessità: cercavo un progetto per un trimarano a vela, smontabile, da poter autocostruire e poterlo, successivamente portare con me, al posto della mia deriva, ben più pesante e soprattutto ingombrante.
L'idea è ritornata fuori in questi giorni, parlando con degli amici che parteciperanno alla prossima Velalonga Raid, un percorso di più giorni nella laguna venenta.
La domanda che avevo posto è relativa alla costruzione di un kayak in tutto e per tutti rispondente ai normali canoni, ma che possa, alla bisogna, essere trasformato in un trimarano a vela, completo di albero, randa fiocco, sartie e tutto il resto.
Badate bene, non con degli scafetti laterali esigui ma un trimarano a tutti gli effetti.
Avrei pensato ad un kayak con un pozzetto molto appoppato, stile baidarka, in maniera da poter essere caricato a prua con tutto il necessario per più giorni, tramite portelli di carico e di ispezione lungo tutto li ponte di coperta, a prua dell'albero.
Con volumi abbondanti nella parte bassa, come Mr Krab e con una prua retroversa, come Axe.
Questi dettagli, secondo i miei ragionamenti, permetterebbero lo stivaggio di tutto il necessario, conservando una certa stabilità e un baricentro bassi, con anche una lunghezza importante, tra i 5.5 e i 6 m che, credo, favorirebbe la sua galleggiabilità, grazie anche alla sua "pancia" che nei miei pensieri dovrebbe sostenerlo maggiormente...quasi sopra le acque!!
La prua retroversa , da parte sua, favorirebbe il passaggio sull'onda.....e poi mi piace da morire!!
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Sarebbe dotato di timone e deriva centrale retrattile, con relativa cassa.
Non sarebbe quindi un kayak nato per la performance, quanto più per il touring.
La metodologia costruttiva: credo che un semplice S&G o uno strip nn sarebbero adatti; avrei pensato ad una costruzione che le preveda entrambe con l'utilizzo di compensato marino da realizzare in 2 strati sovrapposti e in strisce di circa 10/20 cm l'una (la tecnica è già stata sperimentata), inframezzate da tessuto di vetro; questo permetterebbe di avere uno spessore finale, credo, di 0.8/ 1 (poco sopra quella dello strip, quindi) ma una solidità completamente diversa, grazie anche alle paratie fisse, per sostenere le sollecitazioni derivanti dai percorsi compiuti a vela.Rivestimento finale interno ed esterno, sempre in fibra di vetro.
Credi che uno scafo così realizzato. quindi, con queste caratteristiche, risulti sempre governabile e fruibile da un utente medio come potrei essere io ( 1.75 per 95 kg)? Pensi si riesca a stare, come peso del solo kayak, sotto i 40 kg?
Abbi pazienza per le tante domando e le troppe ingenuità....forse dovute al fatto che nn posso costruire niente e che compenso con la fantasia!!.
Grazie per le vostre preziose considerazioni